Prosa
DIALOGHI CON LEUCò

“Cesare Pavese, che molti si …

“Cesare Pavese, che molti si …
“Cesare Pavese, che molti si ostinano a considerare un testardo narratore realista, specializzato in campagne e periferie americano-piemontesi, ci scopre in questi Dialoghi un nuovo aspetto del suo temperamento. […] Pavese si è ricordato di quand'era a scuola e di quel che leggeva. Ha smesso per un momento di credere che i suoi totem e tabù, i suoi selvaggi, gli spiriti della vegetazione, l'assassinio rituale, la sfera mitica e il culto dei morti fossero inutili bizzarrie e ha voluto cercare in essi il segreto di qualcosa che tutti ricordano, tutti ammirano un po' straccamente e ci sbadigliano un sorriso". Con queste parole dello stesso Cesare Pavese, tratte dalla prefazione della prima edizione di “Dialoghi con Leucò”, del 1947, inizia l’omonimo spettacolo diretto da Giancarlo Nanni. La suadente voce narrante di Manuela Kustermann apre il cuore e l’ attenzione degli spettatori, accompagnandoli, tra un dialogo e l’ altro, come una didascalia vocale, nelle storie senza tempo di uomini e divinità. Sette sono i dialoghi scelti per lo spettacolo, tra i ventisette che compongono quest’opera eccezionale. Sette i dialoghi che meglio si prestavano ad una rappresentazione teatrale, che meglio sintetizzavano la poetica espressa nell’opera, che meglio potevano rendere omaggio al grande scrittore piemontese, in occasione del suo centenario dalla nascita. “Dialoghi con Leucò” è il nuovo spettacolo della compagnia La Fabbrica dell’Attore, a cura di Manuela Kustermann e Giancarlo Nanni, in scena al Teatro Vascello dal 28 febbraio al 15 marzo 2009. Una celebrazione della figura di Cesare Pavese attraverso un’ opera lungamente maturata, che l’ autore stesso riteneva la sua più importante e duratura. In “Dialoghi con Leucò” c’ è un tentativo di ricerca, o meglio di riscoperta, di quel sostrato culturale comune, irrinunciabile e costitutivo, che è il mito. Un mito che, seppur storicamente proprio di un'epoca ormai tramontata, appartiene ancora oggi alla cultura moderna in maniera viscerale, in quanto capace di sublimare le angosce e le esperienze più intime dell’uomo antico e moderno. L’amore, la morte, la poesia dell’istante, la caducità del tempo, il rapporto tra gli dèi e gli uomini, il destino, la vacuità del “divino”: queste le tematiche affrontate in una messa in scena essenziale, ma resa espressiva e simbolica dalle sculture realizzate da Graziano Piazza e dai costumi di Manuela Kustermann. Tutta la scenografia rievoca, con pochi elementi e colori, l’ atmosfera soffusa ed idilliaca dei miti raccontati, in perfetta adesione allo stile di Pavese. Personaggi mortali e immortali si confrontano su temi esistenziali. Incantevoli le interpretazioni degli attori, non solo quella di Manuela Kustermann, “mamma del cast”, maestra per età e per esperienza. Anche le giovani Gaia Benassi, Sara Borsarelli, insieme ad Alberto Caramel e Graziano Piazza, mostrano grande presenza scenica e una studiata interpretazione psicologica dei personaggi. Questi dialoghi sono stati ricostruiti attraverso un attento studio del testo, con il fine di metterne in luce la concretezza e l’ intensa umanità. Chiunque, amante o non della poetica di Cesare Pavese, troverà sicuramente in questi “Dialoghi con Leucò” una scintilla del proprio universo esistenziale. Roma, Teatro Vascello, 28 febbraio 2009
Visto il
al Vascello di Roma (RM)