Il pianista e compositore milanese prosegue le sue ricerche sull’espansione del suono e la sua purezza acustica. Da anni unisce la musica classica alle sperimentazioni elettroniche.
Roberto Cacciapaglia dedica al simbolo della purezza del suono il suo ultimo album Diapason, registrato con la Royal Philharmonic Orchestra nei famosi Abbey Road Studios di Londra.
Dodici tracce, di cui tre interpretati dal controtenore Jacopo Facchini –voce pura che unisce timbri maschili e femminili e con cui collabora da anni come in Transarmonia– su testi di William Blake (Innocence) e Gandhi (A Gift) e The morning is Born Tonight dedicato a Martin Luther King.
La purezza acustica delle onde sonore
Il pianista e compositore milanese prosegue le sue ricerche sull’espansione del suono e la sua purezza acustica. Da anni unisce la musica classica alle sperimentazioni elettroniche affinché la percezione del suono diventi un’esperienza totale, una propagazione interiore che supera le frequenze ordinarie, sommerse dalla trasmissione mono. Per Cacciapaglia il suono assomiglia alle onde concentriche che si formano nell’acqua dopo il lancio di un sasso: sfiorano la superficie e si espandono in profondità.
L’ultimo lavoro Diapason (Believe Distribution Services) si concentra sulle onde sonore e sugli armonici. Da un lato l’unione dei suoni su un’unica frequenza, dall’altro la percezione dei suoni armonici, quei suoni che si espandono nello spazio al vibrare di una nota ma che l’orecchio umano non riesce a percepire. È lo stesso maestro a spiegare al pubblico le sue ricerche, coinvolgendolo alla fine del concerto in un esperimento di vocalità condivisa sulla nota del La.
Esperimenti di luce e suoni armonici
Un trio di archi – IlzeCircene (violino), Francesco Caputo (viola) e Ilaria Giorgi (violoncello) – accompagna con delicatezza l’esecuzione dei brani al piano. Il fraseggio è morbido, gli arpeggi sono equilibrati, lo stile è talvolta dialogato talvolta barocco con un suono pulito, forte ed evocativo.
Dopo l’ouverture dell’ensemble d’archi, Cacciapaglia entra in scena, indossando una maschera rossa, si siede e apre il concerto con Frequency of Love, il brano di lancio del nuovo album con una dedica speciale all’amore, inteso come passione per la pienezza della vita.
L’acustica degli strumenti è amplificata da strumenti elettronici che espandono i suoni armonici, gestiti in scena da Giampiero Dionigi, mentre le luci, altro importante esperimento di questo tour internazionale, diventano una presenza determinante che amplifica le risonanze della musica, a volte leggere e delicate, altre invece forti, taglienti, quasi fari di un’astronave che sorvola sulla palco con effetti cinematografici.
Tolta la maschera, che rimetterà per l’ultima esecuzione, il maestro presenta al pubblico una selezione di brani tratti da Diapason e dagli album precedenti, come Tema Celeste, Olimpica, Atlantico, Oceano, How Long alcuni dei quali raccolti in Quarto tempo (2017).
La componente elettronica, l’ensemble di archi, i video e la luce suscitano emozioni profonde, aumentano la percezione del suono nello spazio fino a toccare quelle frequenze naturali che permettono di abitare la musica dentro di noi, di viverla come mezzo di esperienza e crescita.