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DIECI PICCOLI INDIANI... E NON RIMASE NESSUNO

Dieci piccoli indiani: un thriller mozzafiato tra colpa e giustizia

Dieci piccoli indiani: un thriller mozzafiato tra colpa e giustizia

Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, “Dieci piccoli indiani” è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie. Il titolo originale, Ten Little Niggers, riprende il verso della filastrocca a cui si fa più volte riferimento nel romanzo. In occasione dell’uscita sul mercato statunitense, per evitare di offendere la sensibilità dei cittadini di colore, venne scelto come nuovo titolo l'ultimo verso della filastrocca, And Then There Were None, poiché il termine nigger in inglese è utilizzato come dispregiativo.

Un finale alle origini

L’adattamento teatrale si discosta dal romanzo nel finale, in quanto la stessa autrice non voleva offrire al pubblico una conclusione drammatica (considerando che erano gli anni della Seconda guerra mondiale), optando così per un lieto fine melenso, che risulta deludente per lo spettatore contemporaneo. La versione italiana per il palcoscenico, prodotta da Gianluca Ramazzotti e diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, riprende per la prima volta il finale del romanzo pubblicato nel 1939.

Una investigazione in tempo reale

Dieci persone che non si conoscono tra loro ricevono un misterioso invito dal fantomatico signor Owen, per soggiornare in una lussuosa villa su un’isola. Tutti accettano, per i motivi più disparati: una serie di morti misteriose comincia a seminare il panico tra gli ospiti, depositari di inconfessabili segreti. Le atmosfere cupe della sontuosa villa, perfettamente ricreate dalla scenografia, imponente e claustrofobica, realizzata da Alessandro Chiti, l’isolamento degli ospiti, il passato oscuro che li accomuna sono gli ingredienti di un thriller mozzafiato dove l’investigazione avviene in tempo reale, coinvolgendo il pubblico in una sfida di intelligenza e di acume, in cui la tensione è costantemente appesa a un filo. Tutti i personaggi sono magistralmente delineati nella profondità dei tormenti interiori di ciascuno. A guidare i dieci protagonisti in questo percorso investigativo verso l’autodistruzione è il personaggio del giudice Wargrave, nella machiavellica interpretazione di Luciano Virgilio, straordinariamente abile nella doppia funzione di inquisitore e carnefice. Il resto del cast è composto da nomi illustri della prosa: da Ivana Monti (sorprendente e a tratti mascolina nel ruolo dell’irreprensibile Emily Brent), a Mattia Sbragia, da Carlo Simoni ad Alarico Salaroli.
Visto il 20-12-2017
al Carignano di Torino (TO)