Disco Inferno - Viaggio all’Inferno di un’attrice e un DJ ha concluso il 74° Ciclo di Spettacoli Classici al teatro Olimpico di Vicenza.
Nell’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, Giancarlo Marinelli, che ha curato la direzione artistica della rassegna “Nemesi-Ogni viso avrà diritto alle carezze”, ha selezionato un omaggio inedito e originale all’universo dantesco, protagonisti i migliori versi della prima Cantica della Divina Commedia declamati da Lucilla Giagnoni accompagnata dalla voce e dalla musica scelta e mixata da Alessio Bertallot.
A condurre il pubblico nel pellegrinaggio a tappe che si snoda negli 80 minuti dello spettacolo, l’attrice e autrice fiorentina appassionata narratrice della Commedia, che di recente nel corso del lockdown si è cimentata nell'impresa della lettura integrale del capolavoro dantesco per Rai 5; con lei sul palco il musicista, autore, conduttore radiofonico e DJ aostano Bertallot, che ha allestito un programma musicale che spazia tra autori, generi ed epoche: tra gli altri, da Donna Summer ai Doors; da Aphex Twin e Chet Baker ai Pink Floyd; dai Massive Attack a Trentemøller al cool jazz.
Sul piatto: Paolo e Francesca, Ulisse, il conte Ugolino
La celebre scena del teatro palladiano in più momenti è illuminata di rosso. Al centro del palco, vestito di nero, il DJ alla consolle dà inizio a un rave inconsueto in musica e parole, dove protagoniste delle danze saranno le anime di tre peccatori che tutti conoscono, dei quali si ricordano le vicende dai tempi della scuola: gli amanti Paolo e Francesca, lo scaltro Ulisse, il famigerato conte Ugolino.
Ma le prime parole a cui segue lillustre endecasillabo che dà inizio alla Commedia “Nel mezzo del cammin…” sono tratte dall’Apocalisse e introducono il piano di lettura dello spettacolo che extra testo traccia dei ponti con la contemporaneità e i suoi particolari inferni. I paralleli con il presente evocano comparse come il virus e la pandemia, le quote rosa, lo sfruttamento del pianeta e dei suoi abitanti: le mission impossible odierne.
Virgilio si presenta con la voce di Bertallot, una voce da mezzanotte, alla Jack Folla, che sarà interprete anche di altri passi della drammaturgia. Le tre belve della selva oscura che incalzano nel primo Canto i passi di Dante e Virgilio diretti verso l’abisso di ghiaccio danno il titolo ai tre capitoli dello spettacolo, rinominati: “La donna”, “L’uomo”, “Il traditore”. Al primo appuntamento si presenta uno dei pochi personaggi femminili che hanno voce nella Commedia: Francesca da Rimini. Giagnoni interpreta coi giusti toni risoluti e il giusto pianto, da donna presa dalla passione, le celebri terzine che narrano la tragedia dei due amanti e che celebrano nel contempo il potere della letteratura.
Viene poi il leone, fiera ferita, e questi è Ulisse, eternato da Dante tra le fiamme dell’ottava bolgia e dipinto come re dei consiglieri fraudolenti. Nel rosso sangue, emerge infine il pisano conte Ugolino, a cui il Poeta rivolge una domanda struggente: “E se non piangi, di che pianger suoli?”. La fame eterna della lupa (il lupo) delle favole, bestia che spaventa tanto i bambini, è quella che risuona nel digrignare le terzine dell’attrice e nelle musiche scelte dal DJ. Si arriva a riveder le stelle accompagnati dai versi de Il Paradiso, quello cantato da Patty Pravo.
Se questo è l’Inferno
Il titolo dello spettacolo evoca un famoso brano omonimo di disco-music degli anni ’70, e l’assonanza è straniante, ma la sfida intrapresa dal progetto è chiara: accompagnare la profonda musicalità dei versi del Sommo Poeta, resa con intensità da Lucilla Giagnoni - mondata in più tratti l’eccessiva enfasi stonata, il basso continuo che è spesso la cifra di tante interpretazioni d’autore - alla narrazione in musica che ne fa l’arte del djing messa in scena da Bertallot.
L'immersione tra i versi non ammansiti di Dante, senza florilegi e commenti, è il momento dove vola più alto l'omaggio dell’attrice all’opera-capolavoro, dove la bellezza della lingua supera ogni cosa. Le incursioni musicali che seguono il viaggio negli Inferi spaziano dai jingle di sigle celebri (come ad esempio quella di Twink Peaks) passando per I Feel Love e Riders on the Storm, tutte a suggellare particolari momenti narrativi. La Commedia tocca tutti i registri, dal più autorevole e drammatico a quello leggero, e così fa il DJ, che segue e sottolinea il flusso di parole senza istituire una narrazione parallela.