Prosa
DISGRACED

Con gli occhi di un americano-pakistano: l'Islam come non l'abbiamo mai visto

Con gli occhi di un americano-pakistano: l'Islam come non l'abbiamo mai visto

Per l'edizione del 2017 dell'evento culturale La Milanesiana, Elisabetta Sgarbi ha chiesto a Jacopo Gassman di portare la sua regia del testo Disgraced di Ayad Akhtar nella sola serata di sabato 8 luglio allo Spazio Teatro No'hma per il suo debutto nazionale. Quest'anno infatti il tema del percorso della Rosa monografica, ultima sezione del Festival, è "Paura e coraggio", intimamente legato con l'argomento centrale del testo rappresentato: l'Islam nella contemporaneità e la questione identitaria.

L'autore e il suo occhio sull'Islam
Lo spettacolo ha come ottima prerogativa un testo scritto da un grande drammaturgo che risiede in America, ma le cui origini pakistane sono una grande risorsa per chi volesse cercare di comprendere il mondo islamico e, più in generale, il mondo arabo nella sua natura più autentica. Con grande generosità Ayad Akhtar costruisce un'opera che fa compiere allo spettatore un reale processo di catarsi, perché sia possibile guardare oltre ogni ideologia e scoprire che tra un testo religioso e le azioni di un fedele rimane sempre la libertà dell'uomo. Non per niente Disgraced ha ricevuto il Premio Pulitzer per il Teatro nel 2013.

Non concetti, ma vita
Il linguaggio artistico è l'unico che oggi permette di superare il chiasso mediatico che svuota di significato culture e fatti, e di scoprire quanta vita umana sia nascosta dietro a tutte le parole che si possono dire su un tema delicato come quello dell'identità culturale. Il realismo in cui Jacopo Gassman (regista e autore della traduzione italiana del testo) cala questo capolavoro, certamente aiuta lo spettatore ad andare oltre la retorica dei soliti discorsi per scoprire le ragioni autentiche dei personaggi che si confrontano. Bisogna anche dire però che la scelta di questo linguaggio da videocamera fa sì che il regista "giochi in casa": è da ricordare che si è laureato in regia cinematografica alla New York University.

E che attori!
Il fiore all'occhiello dell'evento sono gli interpreti di questo spettacolo: Hossein Taheri (Amir Kapoor), Francesco Villano (Isaac), Lisa Galantini (Emily), Saba Anglana (Jory), Marouane Zotti (Hussein Malik). L'intepretazione di questi professionisti ha fatto sì che l'opera sia un grande contributo al mondo del teatro e ha reso giustizia al titolo di "drammaturgia" di cui si fregia il testo di Ayad Akhtar.

 

Visto il 08-07-2017
al No'hma Teresa Pomodoro di Milano (MI)