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DISSONORATA. DELITTO D'ONORE IN CALABRIA

SANSEVERINO CAPITALE DEL TEATRO CONTEMPORANEO

SANSEVERINO CAPITALE DEL TEATRO CONTEMPORANEO

“I teatri di Sanseverino sono pubblici: il ruolo di queste istituzioni è anche quello di sostenere il teatro contemporaneo italiano, così da permettere la conoscenza di compagnie normalmente poste  al di fuori dei circuiti regionali”. Con queste parole il direttore artistico Francesco Rapaccioni ha aperto a San Severino Marche un lungo pomeriggio-sera dedicato appunto al teatro contemporaneo. Enorme è stato il successo di pubblico che ha premiato in questo modo la scelta coraggiosa di  inserire all'interno della stagione principale un testo come Dissonorata che vuole affrontare tematiche di cui troppo spesso si preferisce ignorare l'esistenza. Davvero impeccabile, in aggiunta, tutto il sistema di organizzazione dell'evento.

Il direttore Rapaccioni ha esordito elencando i tanti premi vinti da Dissonorata e dalla compagnia “Scena verticale” che la presenta, ha numerato le nazioni e le regioni italiane in cui si sono svolte le rappresentazioni della pièce e, infine, ha delineato a grandi linee la trama dello spettacolo. A seguire Antonio Audino, giornalista di RadioRAI 3 e critico teatrale de Il Sole 24 ore, ha introdotto lo spettacolo, fornendo al pubblico le giuste chiavi di lettura attraverso cui meglio decodificare il testo, in modo da superare anche la barriera linguistica del dialetto calabrese.

Moltissimi e meritatissimi gli applausi a fine recita: Dissonorata può essere davvero definita una delle scritture più emozionanti dell'ultimo decennio, uno straordinario esempio di teatro di narrazione. Grande è stata la prova attoriale di Saverio La Ruina ed efficacissimo il contesto di buio/luce, silenzio/musica, immobilità/gesti in cui si svolge lo spettacolo, mentre l'attore, che in questo caso è anche scrittore e regista, racconta al pubblico la storia di cui è protagonista Pasqualina. L'anziana calabrese riannoda i fili della memoria e ripercorre gli eventi della propria infanzia e giovinezza: la paura, la povertà, i soprusi. Poi d'improvviso ecco l'amore, la vita cambia ed ella cede fatalmente all'affetto. Una gravidanza difficile la pone in contrasto con la sua stessa famiglia che tenta addirittura di darle fuoco, ma la forza della vita si mostra più tenace: così la notte di Natale nasce Saverio. Essenziali nell'economia dello spettacolo sono state anche le musiche originali di Gianfranco De Franco e le luci curate da Dario De Luca.

Dopo lo spettacolo l'associazione I tesori di San Severino, che riunisce ristoratori, albergatori, produttori enogastronomici, artigiani, artisti, ha allestito nel foyer del teatro un ottimo aperitivo-cena a base di piatti tipici, fra i quali spiccavano i vincisgrassi.

Teatro tutto esaurito per Dissonorata, pubblico meno folto, ma parimenti interessato, per il successivo incontro di approfondimento che ha chiuso la serata.
Questa volta la scenografia è stata decisa dal direttore artistico: il palcoscenico si mostra nella sua nudità e svela così il bel muro di fondo con gli archi medioevali e le pietre secolari; in evidenza anche tutto quello che si trova normalmente dietro le quinte, ivi compresi i sacchetti della raccolta differenziata dei rifiuti, uno dei punti di forza dei teatri di San Severino. Sui divani forniti da uno dei tanti sponsor della stagione, un parterre d'eccezione, riunito in via straordinaria nella cittadina marchigiana in una domenica di inizio d'anno.

Francesco Rapaccioni ha letto la poesia di Neruda Inno alla vita, agganciando l'incontro alla recita pomeridiana: Dissonorata, infatti, si chiude con la canzone Grazie alla vita. Antonio Audino ha  tracciato una panoramica del teatro italiano di oggi, Pierfrancesco Giannangeli ha presentato i suoi due saggi pubblicati da Titivillus e dedicati l'uno ai “teatri invisibili”, l'altro alle scenografie teatrali di Pier Luigi Pizzi. A seguire Pizzi stesso ha incantato la platea con la sua forza d'animo e il suo amore per il teatro, Giuseppe Liotta, presidente dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro e docente all'Università degli Studi di Bologna, ha relazionato sul ruolo della critica teatrale, Saverio La Ruina ha inquadrato la problematica osservandola dal punto di vista dell'attore. A conclusione della serata Piergiorgio Cinì ha raccontato agli astanti l'esperienza dei teatri invisibili di San Benedetto del Tronto con l'introduzione di quel festival autogestito che ha fatto nascere in Italia un nuovo modo di pensare e organizzare.

Visto il 08-01-2012
al Feronia di San Severino Marche (MC)