Dopo il debutto romano del mese di ottobre, arriva a Torino “Don Bosco – Il musical”, lo spettacolo che racconta la vita del santo piemontese che ha rivoluzionato il mondo giovanile reinventandosi l’oratorio ed A 150 anni dalla fondazione dell’Ordine Salesiano, lo spettacolo è un appassionato omaggio a questa carismatica figura e ai suoi più stretti collaboratori (a cominciare dall’instancabile Mamma Margherita). Un cast omogeneo nelle voci, nella recitazione e nella danza. Il protagonista è Marcello Cirillo, che si destreggia molto bene sul palcoscenico, anche per quanto riguarda i movimenti coreografici. Accanto a lui, alcuni interpreti storici dell’evergreen “Forza venite gente” (Pino delle Chiaie, Roberto Bartoletti, Viviana Ullo). Daniela Danesi è Mamma Margherita. Da segnalare in modo particolare, l’interpretazione di Fabio Fusco come Segretario del Cardinale. Un affiatato corpo di ballo, un accattivante disegno luci (curato da Pepi Morgia) e la garanzia di musiche orecchiabili ed emozionanti (a firma di Aliscioni-Oliva-Belardinelli-Petrossi-Maiello).
Tuttavia, restano alcune perplessità sui contenuti: il testo di Piero Castellacci e Renato Biagioli trasmette certamente un messaggio alla platea, in modo forse anche troppo forzato: non c’è solo l’allegria, il donarsi agli altri o la riflessione sul senso della vita, ma anche una punta di amarezza, nella vicenda del contenzioso tra don Bosco e il Cardinale. Tutto questo si rispecchia nei dialoghi, che appaiono poco immediati. La trama scorre, ma forse è imperniata su troppi episodi, che rendono il ritmo dello spettacolo meno incalzante; una differenza che si nota, ad esempio, nel passaggio da primo a secondo atto, nel quale perfino alcune canzoni risultano superflue.
Ancora due considerazioni: Marcello Cirillo colpisce positivamente in questo ruolo, ma considerando che Torino e la città in cui don Bosco ha vissuto e operato per grandissima parte della sua vita, ci si chiede se magari sia possibile che don Bosco, sul palcoscenico, non parli ai suoi ragazzi con un’inflessione romana così accentuata! Infine, corre l’obbligo di segnalare la scelta, simpatica, ma alquanto azzardata di rappresentare Maria Ausiliatrice come una presenza fin troppo misteriosa nell’opera di don Bosco e – addirittura – ispiratrice di una Provvidenza “da lotteria” per la costruzione del Santuario a lei dedicato.
Torino, Teatro Colosseo, 2 novembre 2008
Visto il
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Luigi Mancinelli Comunale
di Orvieto
(TR)