Alessandro Preziosi si cimenta con uno dei grandi autore del Teatro, Moliére, con il suo Don Giovanni; reduce dai successi di Cyrano, continua a mantenere la scelta su copioni incentrati sull’amore e su forti personaggi maschili. Al suo fianco Nando Paone, il suo servitore, che grazie a tempi perfetti ed alla sapiente costruzione del personaggio regala momenti di pura ironia.
Ma è la scenografia a stupire il pubblico, con un fondale dotato di retroproiezione che interagisce perfettamente con gli attori e con la musica, Fabien Iliou osa con disegni non banali per un testo classico e incanta la platea con le animazioni e gli effetti speciali.
Preziosi interpreta il personaggio senza cadere nella macchietta, sfoggiando le sue abilità di femme fatale.
In contrapposizione alle scene “moderne” costumi d’epoca con pizzi e merletti, per ricordare i fasti della nobilità, anche se caduta in disgrazia a causa dei debiti.
Il pubblico gradisce la messa in scena, con grandi applausi e cori da stadio, platea spesso abituata alla televisione più che a veri e propri teatri; ma se Preziosi riesce ad avvicinare un nuovo pubblico ai grandi classici è un ulteriore vanto per le sue produzioni.