Una stagione classica.
Ancora una volta tornano, sul palco del Piccolo Teatro, i miti ed i personaggi della commedia attica antica. Con “Donne in Parlamento” (datato intorno al 392 a.C.) rivive il sogno di una società utopistica: concepita secondo regole comunitarie ed animata da un sogno d’uguaglianza e riscatto. Mondo permeato di buone intenzioni e dominato dalle donne, impegnate ad arginare la tendenza all’accumulo,manifestata dagli uomini. Satira divertente e sguaiata restituitaci intatta, nella sua fresca e feroce trivialità, da Laura Curino abile ed attenta nel mantenere ( anche nell’adattamento moderno) quelle note aspre e pungenti, elemento fondante dell’identità drammaturgica di Aristofane. Sogno di un commediografo vecchio e disincantato, suona più come canzonatura che come reale progetto politico.Paradosso ideologico:colpo di stato realizzato dalle matrone di Atene e conseguente nascita di un governo retto da donne, connotato da toni materni ed inflessibili.Democrazia a carattere comunitario,pronta a dispensare premi e punizioni in eguale misura.Messa in scena perfettamente calibrata,diverte e conquista la platea, nel susseguirsi frenetico del prologo e delle undici scene, sino all’epilogo:i baccanali selvaggi promessi dalle spose ateniesi. Undici quadri orchestrati con rigore e sapientemente esaltati da motivi musicali; contaminazioni a carattere popolare efficaci quanto perfettamente aderenti allo spirito della pièce.
La magia dei secoli in scena.
Alchimia d’immagini e suoni orchestrata con mano leggera e scanzonata da un’abile quanto energica Serena Sinigaglia.
Alla regia efficace,coerentemente,risponde un ensemble altamente professionale.Dal cast tecnico di: suoni, luci e costumi; capaci ed abili nella creazione di commistioni fra suggestioni moderne ed antiche.Dalla colonna sonora dello spettacolo, costituita dalla rumoristica prodotta nel corso della rappresentazione; sino a giungere ai costumi: maschere senza tempo, le quali identificano attributi essenziali come: età e sesso dei personaggi. Le loro parvenze grottesche e simboliche rievocano, alla nostra memoria, clown crudeli e sgangherati da parata. Insieme valorizzato da un cast di attori giovani e scatenati, dall’energia e dall’impeto inesauribili.Si rivelano quali autentici goliardi nel divertire ed affascinare il pubblico, invadendone lo spazio fisico-esistenziale (platea)con atti e provocazioni continuamente rivolte agli spettatori; scatenando risate ed applausi scroscianti per l’intera durata dello spettacolo. Messa in scena corale ed apparentemente selvaggia, cela in realtà un duro lavoro di preparazione sul piano della partitura registica.
Serena Sinigaglia apre, ad una platea stupita,la meraviglia di un mondo di baccanali divertenti e liberatori,vera panacea per i malesseri dello spirito.
Recensione raccolta in occasione della prima, in data 13/04/07. Piccolo Teatro - Teatro Studio
Milano
Visto il
al
Parco Archeologico di Malborghetto
di Roma
(RM)