L'approccio di Sepe al testo di Stevenson è poco più che un pretesto per catturare l'atmosfera di un'epoca borghese come quella vittoriana, una società ipocrita e dalla condanna facile, sullo sfondo della quale lo spettacolo ricorda i delitti più efferati, le 39 coltellate inferte da Jack lo squartatore, che fa da contraltare al dottor Jekyll e al suo doppio , cattivo, mister Hyde (che in inglese suona come "nascosto").
Il regista e autore dello spettacolo si avvicina al romanzo attraverso le rimembranze ottocentesche rimaste nell'immaginario collettivo massmediologico contemporaneo piuttosto che per via teatrale.
A Sepe non interessa l'approccio letterario al racconto quanto accedere al dualismo manicheo tra bene e male sul quale imbastisce delle varianti sceniche in una apoteosi da varietà a cavallo tra Hollywood e la Rai degli anni sessanta. Dr Jekyll e Mr. Hyde il cui sottotitolo recita sogni e visioni non è un musical nonostante le diverse canzoni (da Amy Winehouse a Lou Reed, dai Gorillaz a James Blake, dai Radiohead a Moby, senza dimenticare Gershwin, Cole Porter, Irvin Berlin e Puccini mentre le musiche originali sono di Davide Mastrogiovanni) interpretate magistralmente da Alessandro Benvenuti, Rosita Celentano e Alice ed Ellen Kessler. Non è uno spettacolo di danza nonostante i numerosi quadri coreografati e danzati. Non è uno spettacolo di prosa, né commedia né tragedia, anche se la drammaturgia di Sepe ha l'aspetto e lo spirito di un po' tutti questi generi e stili.
Dr Jekyll e Mr. Hyde è un divertissement per cinque attori e attrici e un corpo di balloperformer di 14 elementi, un'orgasmatica variazione sull'ottocento inglese in una rilettura camp (nel senso dato al termine da Susan Sontag) declinato secondo un certo gusto post hollywoodiano (da Mouline Rouge a From Hell) tra abiti e costumi vittoriani e l'eccesso drammatico dell'opera pucciniana, la violenza concreta ma estetizzata di Jack lo squartatore e il desiderio omoerotico di Oscar Wilde, in un'esplosione lisergica dove la bellezza e la gioventù dei 14 performer, messa letteralmente a nudo, convive e si contrapporre al classicismo della maturità di Alessandro Benvenuti e Rosalinda Celentano e alla Storia incarnata dalle gemelle Kessler, perfette e strabilianti, che si donano allo spettacolo con immensa generosità e ironia.
La forza, e il limite, di Dr Jekyll e Mr. Hyde è tutta in questa contrapposizione, nella fascinazione per i giovani e le giovani cui contrapporre la pacata consapevolezza dell'età adulta e l'imperturbabile ironia della maturità per esaltare ognuna delle fasi della vita nelle quali il bene e il male vengono affrontati più che nell'aspetto davvero morale in quello di superficie (ma mai veramente superficiale) delle apparenze sociali.
Un racconto onirico per quadri le cui scene splendide, di Fabiana Di Marco, tramite l'impiego di velatini e proiezioni di immagini, richiamano l'estetica del fumetto d'autore (le moderne graphic novel) grazie anche alle luci che spe vuole colorate, intense e in movimento, opponendole ai chiari e agli scuri dei costumi, splendidi, di Giovanni Ciacci.
Dopo un inizio indimenticabile nel quale Alice ed Ellen, vestite da sposa, interpretano Silence is Sexy dei Einstürzende Neubauten (un gruppo tedesco Industry ) danzando intorno a una tavola imbandita e piena di ragnatele
le due ballerineicone vengono studiate da alcuni scienziati in camice, come animali da cavia, per scoprire se entrambe hanno un solo cuore e un solo cervello. Quando una delle due smette stizzita di perpetrare il luogo comune che le vuole in sincrono anche nelle emozioni le due gemelle si separano, una parte, si reca a Londra, va in visita al Lyceum Theatre (dove nel 1888 l’attore Richard Mansfield si esibiva in una trasposizione teatrale del romanzo che Robert Louis Stevenson aveva scritto appena due anni prima) e lì viene introdotta ai personaggi dello spettacolo anche se lo spettacolo deve ancora iniziare.
Bastano queste coordinate culturali per muoversi tra le fila di uno spettacolo sfrangiato, discontinuo, complesso, che non comincia mai veramente, fatto di citazioni intertestuali dai libri ai film al teatro e alle canzoni, su cui Sepe costruisce intelligentemente una drammaturgia fatta di una (presunta) ambiguità morale dell'umanità che viene sopraffatta dal senso panico della vita, dove ordine e disordine, gioventù e maturità, moralità e amoralità, nuovo e vecchio, vita e morte, si sovrappongono, si distinguono per poi trasformarsi ancora.
Sepe pretende tantissimo dai suoi attori e dalle sue attrici, dal nudo alla resistenza fisica notevole dei giovani reclutatati per lo spettacolo (in un numero danzano sdraiati a terra, proni, muovendo solamente gambe e polpacci), ai momenti di profonda concentrazione psicologica (il monologo di Rosalinda Celentano) e interpretativa (Alessandro Benvenuti, in stato di grazia) il cui ordito è sostenuto dal savoir faire unico e inconfondibile delle Kessler che tornano a calcare le scene italiane dalle quali mancano da 30 anni, quando, proprio sullo stesso palcoscenico, interpretarono Kessler Kabaret per la regia di Patroni Griffi.
Uno spettacolo onirico forse non di immediata fruizione ma appena il pubblico vi entra in sintonia, gli applausi, prima timidi, si fanno sempre più convinti fino al tributo finale, galvanizzato da una pirotecnica versione dance di Put It On the Ritz .
Uno spettacolo sontuoso che rimane in scena per quasi un mese da andare a vedere, o rivedere, per sostenere un riuscitissimo esempio di teatro di ricerca che incontra e viene accolto dalla tradizione del teatro borghese in una impossibile alchimia che poteva riuscire solamente al genio di Giancarlo Sepe.
Musical e varietà
DR. JEKYLL E MR. HYDE - SOGNI E VISIONI
La danza del bene e del male secondo Sepe
Visto il
18-10-2011
al
Eliseo
di Roma
(RM)