Era da tempo che “inseguivo” un testo di Fausto Paravidino, giovane promessa del teatro italiano. La speranza rimane quella di poter anche vederlo recitare una sua piece, ma per il momento sono stato esaudito da una giovane compagnia torinese, Mulino ad Arte, che ha presentato al Teatro Erba, in prima nazionale, in occasione dell’apertura della rassegna Piemonte in scena, lo spettacolo Due fratelli – tragedia da camera in 53 giorni.
Sul palco tre giovani attori (Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Maria Frola), che “inscenano” la difficile convivenza tra due fratelli dal rapporto complicato (Lev e Boris) con una ragazza (Erika) dal passato travagliato e dal carattere quanto mai estroverso e ambiguo.
I tre personaggi sono inseriti in un microcosmo, spiegato al pubblico e reso particolare dalla efficace scenografia di Lorenzo Rota (che gioca magistralmente sui toni cupi).
Ci sarebbe molto da dire sul morboso legame tra i due fratelli, sul loro problematico relazionarsi con la procace (e audace) coinquilina; sulla giustificazione della violenza; sul non-rapporto con la madre, che viene mantenuto grazie alla descrizione di una realtà illusoria attraverso l’utilizzo di cassette registrate…
Ma mi limito a sottolineare la sapiente regia di Riccardo Bellandi, che, senza scadere troppo nel voyeurismo, accompagna gli spettatori dentro una realtà costruita ad arte, presagio di un tragico esito che si consuma attraverso un omicidio, che, nelle intenzioni, fa tornare la vita dei due fratelli alla normalità.
Dal punto di vista drammaturgico, secondo chi scrive, Paravidino ha dimostrato competenza e consapevolezza; nello specifico di questo allestimento, resta da sottolineare la recitazione “palpitante e sanguigna” di tutti i protagonisti ed è da segnalare la partecipazione (in voce) di Laura Curino nel ruolo della madre.
Prosa
DUE FRATELLI
La tragica convivenza (da camera) di due fratelli
Visto il
12-09-2013
al
Erba
di Torino
(TO)