Si fa presto a dire satira, avrebbe detto il grande Panelli e si fa presto a parlare e sparlare ma, ci vuole rispetto ed educazione e c’è chi come Enrico Montesano, preferisce chiedere il permesso al suo pubblico della prima che stasera ha riso e cantato insieme a lui.
Si fa presto ad imitare Papa Benedetto XVI oppure a rimpiangere l’ex premier Berlusconi, oppure i politici di una volta, veri signori da cui prendere esempio, si fa presto a far ridere attraverso la parolaccia soprattutto quando si tratta di un comico romano ma lui no, Montesano ride col suo pubblico di questa società senza principi, e non usa le parolacce per far ridere ma ride per il modo in cui anche le parolacce impronunciabili in un paese cattolico come il nostro, siano ormai ‘sdoganate’ anche in tv e se ne vedono di tutti i colori.
Ma la tv ora non ha più come agli inizi, un programma di apertura ed uno di chiusura, come ricorda Montesano con nostalgia. C’era un solo canale: la Rai, ed è alla Rai che il comico è stato assunto dopo un’ estenuante gavetta per le piazze ed alle feste dei santi a presentare gruppi musicali ed a riempire gli spazi vuoti quando non era nessuno.
Ma la satira è pesante e il comico sente il bisogno di leggerezza, l’Insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, la leggerezza di Italo Calvino e si lascia cullare dalla leggerezza della poesia e dei versi di Leopardi che legge ammirando la luna.
Tra le citazioni letterarie del secondo tempo, le imitazioni ed i ricordi del suo provino in Rai, la satira politica si dilegua e lascia il posto all’entusiasmo di un pubblico che canta con lui e sceglie la versione n. 2 della canzone “Ma chi te lo fa fà”, il cui testo si trova sotto la poltrona di ognuno. Dopo alcune prove, parte un coro da stadio ed il Sistina di trasforma in un antico anfiteatro con le folle che partecipano allo spettacolo teatrale. Canzone: “Stavolta no a votà nun ce se va anzai che strizza che fai pijà tu voti voti ma la situazione nun è che cambia c’è questo o quello tanto è sempre uguale è tutto un magna magna…