“Dov’ è nato Edipo? Dov’è finito Edipo? In quale quartiere, di quale città trascina i suoi occhi spenti? Vive accanto a noi, in una periferia, o in un ospizio, o in un lager? Ha una casa? Ha dei diritti? O è solo un disadattato sociale, un re spodestato, il padre di una famiglia dispersa? Ed è padre o soltanto un figlio? Nell’abisso che ci separa dalla verità della nostra esistenza umana, Edipo ci ammonisce dal profondo delle sue orbite vuote, ci spinge a fare uno sforzo di chiarezza, a fare luce nel profondo dell’anima, oltre le ingannevoli apparenze della materialità della vita.” (Nanni Garella)
Questa affermazione del regista Nanni Garella esprime nella forma più semplice e veritiera l’essenza della spettacolo andato in scena in questi giorni nell’ambito del progetto “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto che ha permesso alla compagnia di pazienti psichiatrici di avere residenza all’interno del teatro stabile della città di Bologna.
L’Edipo di Garella non riprende la vicenda Sofoclea ma si ispira alla sceneggiatura del film Edipo Re di Pier Paolo Pisolini del 1967. Il mito greco è stato così volutamente liberato da ogni forma di psicologismo freudiano per poter mettere in luce la storia dei personaggi nella loro più pura umanità. La ricerca della verità appare il principale perno attorno cui ruota l’intera vicenda, una ricerca che avvicina il pubblico al personaggio, l’uomo all’uomo. L’assenza del substrato culturale creato sull’Edipo nel corso dei secoli, è stato in tal modo messo da parte per rappresentare il mito nella sua semplicità. Si inserisce in questa prospettiva, la scelta registica di raccontare la storia con una sequenza lineare che svela fin da subito la trama.
I dialoghi, semplici ed efficaci nella forma e nel contenuto, arrivano al pubblico in maniera diretta, chiara, soprattutto grazie all’interpretazione intensa degli attori tra cui merita di essere citata quella dello stesso Edipo
Particolarmente efficace la scelta di uno spazio scenico ampliato alla platea, in modo da coinvolgere maggiormente il pubblico e di farlo sentire parte della storia che accomuna nell’animo ciascuno. Notevole ed evidente il miglioramento dell’intera compagnia rispetto alle rappresentazioni precedenti, indice questo dell’efficacia del progetto in corso e dell’impegno degli attori che attraverso la narrazione e la rappresentazione possono esprimere se stessi e trovare un posto d’onore nella società e nei nostri cuori.
02/01/2007 Teatro Arena del Sole, Bologna
Visto il
al
India
di Roma
(RM)