EFFETTO LUCIFERO

I cattivi dentro i buoni

I cattivi dentro i buoni

C'è il noto esperimento di psicologia carceraria del dottor Zimbardo alla base di Effetto Lucifero, spettacolo di lunga gestazione portato in scena dalla compagnia Oyes, giovane realtà milanese nata intorno a questo stesso progetto.
Cosa succede se si mette della brava gente in un posto “cattivo”?  Cosa fa si che i buoni diventino malvagi? Leggendo le conclusioni redatte a seguito dell'esperimento alla Stanford University capita di accorgersi che  sia un cattivo contesto a corrompere delle persone rette  piuttosto che delle mele marce inserite in un ambiente sano. Spigoli del comportamento umano da maneggiare con cura (anche) sul palcoscenico.

La storia è semplice quanto inquietante. Sei uomini trovano rifugio in una casa lontana da tutto e tutti. E' notte, c'è una lampadina che va e viene, ci sono sgabelli fatti di pallet e un tavolo che si regge in piedi per miracolo. Al bisogno un po' di musica alla radio. Di là, dove non possiamo vedere, alcune stanze dotate di serratura. Fuori piove che Dio la manda. I Padroni di casa, entità invisibili che legittimano e deresponsabilizzano ogni azione, si esprimono in forma di bigliettino. I sei trovano delle tute comode ed asciutte con cui cambiarsi: alcune sono blu, altre color cachi. Coloro che indossano queste ultime diventano carcerieri perché basta una chiave trovata in tasca per farli sentire tali, gli altri  - gli sfortunati in tuta blu che quella chiave non l'hanno trovata – si convertono in prigionieri con permesso di umiliazione. La trasformazione da brave persone a carnefici e vittime è sorprendentemente rapida e trascina in un vortice di violenza via via crescente.
Un buco nero, un tranello dell'anima in cui l'etica e la morale inciampano rovinosamente. Lo spettatore in platea, testimone involontario all'altare dello schianto e alle sue conseguenze è destinato ad interrogarsi a lungo sulla dinamica. Il perché è presto detto:  l'ex angelo Lucifero, sembra spiegarci la pièce, quando è caduto non è precipitato sulla Terra ma dentro la testa di tutti, specie la nostra. Il male non è fuori, non è nell'altro ma in ognuno di noi e se si delineano le giuste condizioni può oscurare la coscienza e appannare tutto.

La drammaturgia di Dario Merlini che nel 2010 ha meritato il “Premio Giovani Realtà del Teatro” ed è stata finalista al “Premio Riccione-Tondelli” è nata (emersa potremmo dire) grazie ad un lavoro fatto di lunghe improvvisazioni con gli attori, ad una riflessione che ha avuto  lo spazio e il  tempo necessari per crescere ed essere approfondita. Una pratica del fare che ricompensa sempre e di cui, in alcuni spettacoli, si sente la mancanza.  Non è il caso di Effetto Lucifero e dei suoi affiatati interpreti Stefano Cordella, Daniele Crasti, Massimiliano Mastroeni, Dario Merlini, Dario Sansalone, Fabio Zulli, tutti ex allievi dell'Accademia dei Filodrammatici che senza mai un calo di energia ci regalano un'ora e un quarto di grande verità scenica. 

Visto il 23-05-2014
al Filodrammatici di Milano (MI)