Toni Servillo è protagonista e regista di "Elvira", interessante e poliedrica gigantografia del lavoro teatrale di Brigitte Jacques. Lo spettacolo si svolge in un incessante andirivieni dei personaggi, che rispecchia la ricerca della stessa Elvira.
Una posizione insolita e privilegiata, sospesa tra platea e proscenio, quella che occupa il pubblico in platea, sguardi curiosi e critici, spettatori e spett-attori al contempo, di quella che appare come la messa in scena della fenomenologia della creazione di un personaggio, Elvira.
Donna Elvira, sposa abbandonata di Don Giovanni, è uno dei grandi personaggi della storia del teatro. Donna dall'estrema intensità emotiva ed espressività poetica, nell'opera di Molière va a trovare Don Giovanni due volte, la prima nell'intento di chiedergli giustificazioni, lasciando fluire un fiume di parole con l'unico intento di colmare il vuoto di lui, vuoto di senso e di nulla, ancora scissa tra la consapevolezza di avere davanti un uomo cinico e impassibile e l'illusione di ritrovare l'amore e l'amante perduti; la seconda volta Elvira fugge dal convento dove si era ritirata, folle, senza confini, mostra se stessa in tutta la sua sofferenza e incontenibilità, senza pudore alcuno.
Jouvet riscriverà e riporterà sulla scena "Don Giovanni", restituendogli forza e visibilità, soffermandosi in particolar modo sulla seconda scena di Elvira. Elvire 40, questo il titolo del testo, raccoglie 7 lezioni date ad una giovane attrice della scuola d'arte drammatica di Parigi. In Italia Strehler porterà in scena Elvira o La Passione Teatrale, interpretando lui stesso Louis Jouvet. 1939, 1986, 2017, Tony Servillo, maestro e demiurgo, offre un nuovo sguardo sul personaggio Elvira, in un gioco di specchi e di rimandi ci mostra la forza e le fragilità che precludono la costruzione del personaggio, la ricerca di una forma ma soprattutto di un sentimento autentico. La ricerca di Servillo è una ricerca di autenticità che rimanda e sottende una generale necessità e urgenza di avere, soprattutto oggi, un teatro vero, privo di sovrastrutture, dove un continuo flusso di coscienza unisca palco e platea in un unicum. Il pubblico si ritrova spinto così dalla medesima necessità del Servillo attore/personaggio di esplorazione e scoperta.
Interessante e poliedrica gigantografia del lavoro teatrale, lo spettacolo si svolge in un incessante andirivieni dei personaggi, che rispecchia la ricerca della stessa Elvira (Petra Valentini, affiancata sulla scena da Davide Cirri e Francesco Marino), e che tuttavia non trova corrispettivo dinamismo nel ritmo che sottende la messinscena e che risulta nel complesso, piuttosto lento e mono-tono, ridimensionando in parte l'inarrestabile e incontenibile "Passione Teatrale".