Prosa
ERANO TUTTI MIEI FIGLI

ERANO TUTTI MIEI FIGLI, CAPOLAVORO SENZA TEMPO

ERANO TUTTI MIEI FIGLI, CAPOLAVORO SENZA TEMPO

Un grande autore moderno, Arthur Miller,  un capolavoro drammatico di grande impegno, Erano tutti miei figli, una compagnia molto affiatata e omogenea, Mariano Rigillo & c. e  una regia dall’occhio moderno, di Giuseppe Dipasquale,  hanno regalato al pubblico del Pirandello di Agrigento una grande serata di teatro.


Pubblicato nel 1947, “Erano tutti miei figli” (All my Sons) è il primo grande successo teatrale di Arthur Miller, testo di svolta della carriera dello scrittore americano. Il dramma è incentrato sulla figura di Joe Keller, comproprietario di una industria di produzione bellica durante la seconda guerra mondiale. Una sua fornitura di pezzi di aereo difettosi causa la morte di ventuno avieri ma le conseguenze del reato le paga il suo piccolo socio. Conseguenze penali, perché le conseguenze umane e lo sfascio della famiglia sarà l’industriale Joe a pagarle, e molto pesantemente: il figlio maggiore anche lui aviatore viene dichiarato disperso, l’altro figlio rinnega ‘la mentalità industriale’ paterna e l’anziana moglie si rifiuta di affrontare la realtà.

Nel fitto sviluppo del testo teatrale, dramma sentimentale e impegno civile si intrecciano in una costante attualità: la corruzione, l’affarismo, la spregiudicatezza, il cinismo dell’era industriale sono sempre argomento di dibattito culturale. Una economia senza etica non è a misura d’uomo, il sistema economico che non assume la centralità dell’uomo è un fallimento. Perché il benessere umano non si misura con i beni che si possono comprare, non solo. 
E i l testo di Arthur Miller (perseguitato per un certo periodo nella sua America liberal) è sempre attuale, come tutti i capolavori, perché la sua sferzata ideologica non può essere circoscritta all’industria bellica e alle sue lobby: inquinamento, sfruttamento, l’utile come unico scopo… non hanno tempo.


La produzione del Teatro Stabile di Catania e la Doppiaeffe Production mettono in piedi un ottimo gruppo di lavoro: un grande e intenso  Mariano Rigillo (Joe Keller) dona un’anima all’industriale freddo e calcolatore; una struggente Anna Teresa Rossini (Kate Keller) interpreta con maestria la pietas greca; Ruben Rigillo (Keller jr.) riesce a rendere quasi tangibile il conflitto interiore fra etica e praticità, fra morale e arrivismo. Ma tutti gli attori sono stati bravissimi e il grande merito della produzione è proprio quello di non aver lasciato alcun fianco scoperto dal punto di vista recitativo, e di questo va dato grande merito alla regia.


Un pubblico attento, seppur inspiegabilmente non numerosissimo, ha tributato calorosi applausi a tutti gli attori; un pubblico che all’uscita era molto silenzioso, troppo: effetto del teatro civile che fa pensare, che mette troppi pensieri in testa. Magia del teatro di qualità.


Foto di scena di Diego Romeo

Visto il 31-01-2015
al Pirandello di Agrigento (AG)