ERGO NON SEI

Quando la Madonna appare..per niente.

Quando la Madonna appare..per niente.

Concentrica, nuova rassegna piemontese che porta compagnie meritevoli d'attenzione sul suolo sabaudo, conduce a Torinola compagnia siciliana  Teatri Alchemici con il loro “Ergo non sei”. Il luogo prescelto dalla rassegna è il Teatro Vittoria, struttura recente situata nel cuore della città, esteticamente ben curata, poltrone comode e fila larghe ma acusticamente ingenerosa.
L'attesa dello spettacolo è assai piacevole poiché Concentrica proprone un aperitivo composto da prodotti delle Langhe, selezioneti da Masca in langa, con cibi prelibati e vini eccellenti.

Lo spettacolo ha inizio.

Michele, ateo e assistente alla cattedra di Filosofia all'università, vive con la madre, vedova e dalle opprimenti attenzioni. La loro vita, già di per sé nevrotica, viene sconvolta dall'apparizione a Michele della Madonna del Ponte, prescelto dal conclave delle Madonne per essere il nuovo eletto. 
La Madre Celeste ingaggia una dura battaglia contro la reticenza ideologica dell'ateo Michele, che a sua volta cerca di far fondo a tutte le sue convinzioni per opporre la giusta resistenza.
Questo incontro rompe gli schemi del rapporto sclerotizzato tra la madre, credente al limite del fanatismo, e il figlio, rendendo quest'ultimo cosciente della sua deprimente condizione.


Gli attori, Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi che insieme a Julio Garcia firmano anche il testo, sono bravissimi: il linguaggio fisico e verbale, danneggiato gravemente dall'acustica e dallo scarso equilibrio tra musica registrata e parole dal vivo, hanno una freschezza e una precisione notevole. La scenografia è esclusivamente mimata con grande maestria. Ugo Giacomazzi riesce a interpretare il ruolo della madre con grande credibilità e misura, quasi un archetipo.


Se nello stile ci sono i segni di una ricerca innovativa del linguaggio, la drammaturgia non offre nulla di originale. Probabilmente il pubblico soffre anche la lunghezza dello spettacolo, la mancanza di incidenti drammatici efficaci e uno scioglimento finale non all'altezza delle premesse.
Si ha l'impressione di un'occasione sprecata. Grandi interpreti e grandi potenzialità messi a servizio di un'idea che fatica ad esplodere, che appare meno potente dell'intenzione dei due artisti.
Eppure di spunti, con queste premesse, ce ne sarebbero moltissimi. Sicuramente sul territorio siciliano questo tipo di rapporto dissacratorio con il divino può suscitare qualche scalpore, ma non si va, purtroppo, aldilà di questo.

Visto il 08-11-2013
al Vittoria di Torino (TO)