Gli sventurati che non abbiano mai né letto l'Amleto né veduto un Amleto, non avranno capito un osric dello spettacolo. Noi invece ah! abbiamo goduto pazzamente, smisuratamente.
Di che stiamo parlando? dell'Ex Amleto di Roberto Herlitzka; un Amleto ridotto (ma è riduttivo dire «ridotto», perch'intatta è la cubatura del suo mondo) a un caleidoscoppiettante e rigoroso monologo fiume, talmente fedele a Shakespeare e al suo spirito da non essere ovilmente fedelissimo alla sua lettera, bensì qui è lì guizzante di minuti variamenti, motrice un'ironia sapiente, acietica, eudosata a contrappensare il tragico.
L'arduore per il quale i miseri profani si sarebbero vòlti spesso, all'interrogosa questua d'uno spiego, tal è: che le battute delle altre personae, salvi rari momenti, sono assenti; per cui, chi non le sa, non può saperle; e che una scena scivola nell'altra rattamente, senza menoma pausa a menomare il flusso di poetscienza, quai fotogrammi senza dissolvenza. Che sevizia a colór, ma a noi delizia!
Mai avevamo visto prima d'ora un Amleto monologizzato più exemploso dell'herlitzkesco, limpidoammirevole - se d'esso non bastasse l'intrinseca virtù - pure per il senzasostare del venerabile attore, un'ora e mezza e più.
(Scritta da Marco Palasciano)