Lirica
FALSTAFF

Falstaff nei luoghi verdiani

Falstaff nei luoghi verdiani

Dal Ravenna Festival del bicentenario verdiano approda sulle scene del Teatro Valli di Reggio il Falstaff di Giuseppe Verdi. Il folto pubblico ha potuto ammirare uno dei migliori allestimenti creati da Cristina Mazzavillani Muti, un Falstaff che prende corpo da un’idea multimediale innovativa, in cui la scena e i cantanti si muovono immersi in un contesto di videoproiezioni che ne accentuano la magia visiva, grazie alla sapiente mano del light design Vincent Longuemare e del visual design Davide Broccoli. Sulla scena non più l’Inghilterra del XVI secolo ma i luoghi verdiani che in quinte spoglie di elementi vengono proiettati e immergono totalmente lo spettatore in una visione onirica dei luoghi cari a Verdi: l’Osteria della Giarrettiera è la casa natale di Busseto, il giardino dei Ford è il parco della villa di Sant’Agata, la casa dei Ford è il teatro di Busseto e infine la foresta di Windsor è sempre il parco di Sant’Agata, immagini scattate dai giovani partecipanti al concorso VerdiWeb 2012.

Una regia semplice, quella della Mazzavillani Muti, che non si scosta per nulla dal libretto ma che lo impreziosisce di momenti esilaranti e trovate raffinate. Il suo è un Falstaff tradizionale ma che guarda al futuro, in cui i bellissimi costumi cinquecenteschi di Alessandro Lai sono avvolti dalle video proiezioni contemporanee e si amalgamano in un tutt’uno per far emergere da queste bozze di colore fotografico le voci dei cantanti. Nulla sa di vecchio o stantio, ma emerge in ogni momento una freschezza narrativa ineguagliabile. 

Il baritono bulgaro Kiril Manolov si è rivelato essere un eccellente Falstaff, credibile sia vocalmente che scenicamente: la sua figura ha dato vita a un personaggio autenticamente vero e la sua voce solida e matura è spiccata tra tutte, facendosi notare per una espressività e un fraseggio singolari. Voce rotonda e corposa per Federico Longhi in un acclamato Ford, scandito e ricco di sfumature. Il Fenton di Matthias Stier cede a qualche perplessità vocale, la voce deve maturare e anche la presenza scenica richiede maggiore incisività. La Mrs. Alice Ford di Eleonora Buratto rivela una bella voce, piena, armonica, dal bel timbro e dagli acuti perfetti. Voce ben gestita e armonica per Damiana Mizzi in una fresca Nannetta. A Isabel de Paoli, la voce bella e quasi contraltile, fa da compagna alla verve del personaggio per cui il ruolo di Mrs. Quickly sembra esserle cucito addosso. Affiatata e vocalmente corretta la coppia Matteo Falcier (Bardolfo) e Graziano Dallavalle (Pistola), comicamente esuberanti e nel ruolo. Ben reso scenicamente e dalla voce leggera e impostata il Dott. Cajus di Giorgio Trucco. Infine, ma non ultima, Anna Malavasi in un’ineccepibile Miss Meg. Unico neo un sistema di amplificazione che non è funzionato molto bene.

Il direttore Nicola Paszkowski, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è riuscito ad intrattenere un ottimo rapporto tra musica e voci, preciso, anche se la mano un po’ troppo pesante non si addiceva molto alle note di Falstaff. Sempre ineccepibile il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato dal maestro Corrado Casati.

Visto il
al Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia (RE)