Per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti della Sapienza un pomeriggio di grande pianoforte con la star turca della tastiera Fazil Say. Sono state eseguite due Sonate di Mozart, la n.14 in do minore K 457 e la n. 10 in do maggiore K 330. Entrambe sono state composte intorno al 1784, un periodo di eccezionale creatività coincidente con una serie di eventi privati di grande concitazione, quali il ritorno a Salisburgo, la morte del figlioletto Raimund e la riconciliazione con la famiglia d’origine che mal digeriva l’unione con Constanze. La sonata in do minore n.14 si apre con un Allegro ricco di contrasti, di accelerazioni e rallentamenti in continua alternanza tra piano e forte, ma il movimento più suggestivo è certamente l’Adagio dove l’invenzione melodica raggiunge i vertici della sapienza creativa. Il Molto allegro finale recupera l’atmosfera teatrale del primo movimento con arabeschi e ricami contrastati da rallentamenti inattesi e da improvvise pause. La sonata in do maggiore n.10 è una di quelle più eseguite, caratterizzata da uno stile riconoscibilissimo e la sua popolarità è certamente dovuta anche alla relativa facilità di esecuzione. L’atmosfera è sempre leggera e scherzosa e ci immerge nel clima viennese dell’epoca.
Fazil Say ha presentato con autorità questi lavori, il suono è sempre luminoso, la tecnica superba, l’interpretazione personale e talvolta sorprendente comunque rende godibile il suo Mozart. Il pubblico che gremiva la grande Aula Magna della Sapienza ha apprezzato questo Mozart un po’ diverso dal solito e ha tributato al pianista turco giunto alle mura di Vienna festosi applausi.
La seconda parte del concerto è stata dedicata a opere dello stesso Fazil Say. Si comincia con la Sonata “Gezi Park 2,quadripartita, ispirata alle manifestazioni del 2013 a Istanbul: il clima iniziale ricorda un po’ quello della battaglia sul ghiaccio di Prokofiev che tanto ha influenzato il nostro immaginario, seguono le descrizioni delle fasi degli scontri inclusa la morte di un fanciullo innocente, fino ad un canto di speranza finale. Il musicista ha avuto per queste sue opere contrasti con le autorità che gli hanno comportato condanne e censure. Poi un brano di atmosfera tardoromantica, Nietzsche und Wagner. Infine Four Ballads, quattro brani di ispirati dalla tradizione letteraria e musicale, intrisi di nostalgia ma con qualche sorprendente elemento del jazz che ogni tanto si affaccia.
Il pubblico ha apprezzato anche questa seconda parte e ha festeggiato il talentuoso musicista richiamandolo più volte alla ribalta, sperando in un bis che non c’è stato.