Come introduce lo stesso titolo, Fèmmene è uno spettacolo mira a rappresentare diverse facce della realtà viste da occhi femminili di ogni età, che si riassumono nel volto di Nunzia Schiano. Allo stesso tempo è una commedia che trova lo spazio per denunciare le disparità tra uomo e donna che a volte stentano a riconoscersi dietro il sembiante della consuetudine. Con quadri di vita quotidiana che vengono intervallati dalla voce di Myriam Lattanzio, ed iInsieme alla chitarra di Franco Ponzo ed al contrabasso di Roberto Giangrande, la dimensione napoletana si allaccia alla musica latina con pezzi di Chavela Vargas, Mercedes Sosa, Violeta Parra, Consuelo Velasquèz.
Nunzia Schiano, meravigliosa in questa recitazione così spontanea, fa più che abbattere la quarta parete. Lei è la signora che, seduta tra il basso e il marciapiede, è un vero è proprio oracolo delle vicende del vico; è la classica donna che aspetta il pullman di primo mattino e che attacca bottone, in questo caso col pubblico, raccontandogli vita, morte e miracoli; è la ragazza di Piscinola che, ballando su note neomelodiche, confida i suoi sogni per il futuro. Un vero e proprio dialogo tra lei e gli spettatori, che per la sua naturalezza fuoriesce dallo spazio teatrale.
Particolare, e pieno di comicità, il monologo di “Nostra Signora dei Friarielli” (con testo di Anna Mazza) nel quale troviamo una casalinga alle prese con problemi familiari, si potrebbe dire, del nostro secolo: una figlia che decide di cambiare fede, una sorella che aspetta un figlio da un uomo di un'altra etnia e religione e che rifiuta il matrimonio e un figlio che rivela di avere un compagno. “Femmene” dimostra un occhio attento sulla quotidianità delle donne ma soprattutto su quel particolare modo di vivere la condizione femminile che è tutto partenopeo: un atteggiamento che si dispiega nella leggerezza e insieme nella forza, nella tacita accettazione dei problemi, nell'ironia nei confronti di un mondo che cambia e con cui si fa fatica a reggere il passo, nella dolcezza di ritrovare nelle piccole cose e negli affetti familiari la forza e la pazienza di andare avanti.