Prosa
FIABE ITALIANE/ITALIAN FOLKTALES

L'attore che viene dagli Stati Uniti

L'attore che viene dagli Stati Uniti
Il Teatro Stabile di Torino è riuscito a concepire e a realizzare quello che, nel panorama torinese, risulta l’evento dell’anno. Una grande stella del cinema hollywoodiano giunge nel capoluogo piemontese per raccontare storie che in America non avrebbero mai potuto sfondare. In Fiabe Italiane, John Turturro è riuscito a dare una dimostrazione di stile non indifferente, usando tutte le risorse che lo Stabile torinese ha messo a sua disposizione. Spente le luci in sala, eccolo che appare e cattura la scena, ma il palco è vuoto. La sua voce proviene dalle quinte e illustra ai presenti la volontà sottesa allo spettacolo: “Le fiabe sono vere”. Veri spaccati di vita, utilizzati in tempi remoti come strumento per insegnare ai più piccoli cosa la vita riserva loro. La giovinezza, la maturità e infine la morte, ricchi e poveri, i puri di cuore contrapposti agli astuti briganti. Lo stile: Un Americano a Torino. L’unico modo per definire lo spettacolo è questo. Le scelte possono essere condivise oppure no, ma il risultato è abbagliante. Le luci, curate da Luca Bronzo, rendono la scenografia un caleidoscopio di mondi in cui gli attori possono liberamente naufragare. La dizione inglese degli attori italoamericani è magnifica. La dizione degli attori italiani è perfetta. Il problema è che ogni attore parla sia in italiano che in inglese. E in certi momenti, sebbene lo sforzo sia encomiabile, la scena appare ridicola. Una scelta coraggiosa, quella di Turturro, ma l’effetto risulta traballante. La fiaba italiana viene messa sotto vetro e, come una muffa, viene coltivata dal mattatore statunitense. La cultura italiana viene rivisitata da un italoamericano. Non vi è contaminazione, bensì arricchimento. Tolte le lenti dell’”italianità” con cui osserviamo il nostro modo di vivere, le fiabe giungono al significato puro. Rimane una breve domanda da porsi: ci fidiamo o no di questo sguardo? Al pubblico spetta la sentenza.
Visto il 21-01-2010
al Carignano di Torino (TO)