Fies Factory One è un fiore all'occhiello per la sperimentazione del teatro italiano, in un periodo di tagli cospicui e attacchi (interni ed esterni) all'idea stessa di finanziamento pubblico al teatro.
E' un progetto che ha vinto, assieme ad altri, il bando sulle nuove creatività indetto dall'ETI, presentato da Centrale Fies, la ex centrale elettrica di Fies a Dro, che con il contributo dei Beni e le Attività Culturali, la Provincia Autonoma di Trento, Comune di Dro e HYDRO DOLOMITI ENEL, è stata trasformata in un centro polivalente di sperimentazione artistica per le arti performative.
Factory One sosterrà alcun artisti e realtà culturali nell'arco di tre anni fornendo aiuto in tutte le fasi di realizzazione di uno spettacolo. I primi a essere stati scelti sono SONIA BRUNELLI, TEODORA CASTELLUCCI, FRANCESCA GRILLI, PATHOSFORMEL e TEATRO SOTTERRANEO. L'intera crew è sbarcata a Roma nelle serate del 18 e 19 Aprile, ospiti del teatro Palladium, dove hanno presentato i loro lavori.
Una seconda visita romana è prevista nei giorni 18, 24 e 28 maggio al teatro Valle.
La prima serata ha visto in programma Barok di Sonia Brunelli (coreografia) e Leila Gharib (musiche), una coreografia intensa e interessante già presentata al Grand Theatre di Groningen (Olanda).
La coreografia parte da una spazializzazione del suono, in un ambiente prima buio (illuminato solo da una tenuissima luce blu) e poi con una luce diffusa e bianca, in uno spazio astratto, a-sceografico, ottenuto con delle quinte nere, nel quale la coreografa-danzatrice, vestita di una tuta nera che le copre anche il volto (coperto da un tessuto rosso semitrasparente) reagisce all'assenza (prima) e alla presenza (poi) di un rumore, poi, che diviene via via suono e poi musica.
La reazione coreutica della danzatrice è interessante perchè non segue la via semplice della risposta ritmica o a-ritmica al suono, ma traduce la musica nelle possibilità espressive lineari del corpo umano, in maniera del tutto autonoma e sganciata dalla logica della corrispondenza ritmica tra musica (rumore, suono) e movimento, trovando un legame e una corrispondenza più profonde proprio nella contraddizione che si forma tra suono e movimento, tra musica e danza.
Una coreografia da ferma che vede Sonia Brunelli usare il busto e le braccia come strumenti della danza (di profilo, di fronte, piegandosi, diritta in piedi, sdraiata supina). Una coreografia ipnotica, apparentemente semplice che, invece, oltre a una ricerca coreutica notevole richiede anche un alto grado di performatività all'interprete.
La seconda coreografia della serata è À elle vide di Teodora Castelucci, la quale, assieme a sua sorella Aghata (e alle musiche del fratello Demetrio) sviluppa nello stesso spazio a-scenografico fatto di quinte nere e invisibili una coreografia a due notevole. Due danzatrici-animali interpretano a turno il personaggio loro assegnato.
E' prima la volta di un gallo rossovestito fiero e altero che scruta e osserva lo spazio del quale si sente l'unico occupante, sviluppando una coreografia di movimento che ha un rapporto duplice con la musica (accesa, veloce ,martellante) ora in contrasto ora in sincrono, sperimentando espressioni del viso (colorato di rosso) da disegno animato.
E' poi la volta di uno scorpione biancovestito con il pungiglione che spunta minaccioso dal copricapo, che invece sviluppa con la musica un rapporto di sottrazione, ostentando uno sfacciato immobilismo, prima di esplodere in uno sviluppo coreutico movimentatissimo, giungendo al finale nel quale le due danzatrici si trovano a danzare insieme.
Un uso elegante e intelligente delle luci aumenta lo sviluppo plastico delle coreografie (specie quella della danzatrice-gallo)aumentando la percezione prospettica del palco nel quale la coreografia si sviluppa ,su almeno tre diverse distanze di proscenio (qunado la danzatrice gallo sembra vada verso gli spettatori), di mezzo (da dove compare e scompare) e di fondo (quando sembra trascinata via, ma è solo un effetto delle luci). Costumi curatissimi, coreografie intense e mai banali per uno spettacolo che ha già in sè i segni del classico, a suo modo.
A conclusione della prima serata il cortometraggio Gordon di Francesca Grilli, nel quale un anziano ripercorre i nomi di sua madre e il suo nome, modificato nel corso della sua vita mentre gioca con una giovane (sua nipote?) una partita a bocce dove le bocce non hanno colore e riempiono il campo da gioco con un numero indefinito di palle.
L'impressione della prima serata, a partire dall'accoglienza magnifica fatta di eleganti brochure per la stampa e di piccoli omaggi a ricordo dell'evento: una spilla, una borsa da tasca, un quadernetto prodotto appositamente dalla Moleskine, come dire il massimo dell'eleganza e dell'efficienza con un minimo di investimento economico, non solo per gli spettacoli ma anche nei rapporti tra le compagnie promosse e gli addetti ai lavori, è di grande fervore e produttività. Tutti gli artisti sono giovani, pieni di idee, in stato di grazia creativo a dimostrazione che il teatro e la danza sono tutt'altro che arti di élite (la sala era piena) ma sono capaci di comunicare in maniera intelligenze, piana e diretta.
L'unica delusione è la brevità della serata poco più di un ora in tutto, escluse le pause tra una coreografia e l'altra, che ha lasciato il pubblico improvvisamente libero già alle 22 e 15 di un sabato sera. Ci permettiamo di far notare questo aspetto mondano proprio perchè nel progetto Factory One sono contemplati giustamente, anche gli aspetti para-spettacolari un modello di diffusione pubblicitaria con la realizzazione di materiali promozionali (immagine, dvd, brochure, ecc), con una speciale tutela al momento della comunicazione con organi di stampa e operatori del settore.
Un evento comunque riuscito e uno progetto da tenere d'occhio per quanto andrà producendo in futuro.
Fies Factory One - prima serata -
Barok di Sonia Brunelli e Leila Gharib
con Sonia Brunelli
Compagnia: BAROKTHEGREAT - Fies Factory One
Coreografia: Sonia Brunelli
Musica: Leila Gharib
Costumi, Scene e Luci: Sonia Brunelli, Leila Gharib
Compagnia Dewey Dell / Fies Factory One;
À elle vide
Coreografia: Teodora Castellucci
Con:
Teodora Castellucci
Agata Castellucci
Costumi e Scene: Teodora Castellucci
Luci: Eugenio Resta
Musica: Demetrio Castellucci
Gordon (Italia, 2007), di Francesca Grilli,
operatore Riccardo Struchil,
fotografia Francesco Carini,
suono Giuseppe Ielasi,
prodotto da Rijksakademie van Beeldende Kunsten
Roma, teatro Palladium 18 Aprile 2009
Visto il
al
Palladium
di Roma
(RM)