La compagnia teatrale le Cattive Compagnie porta in scena al Teatro Trastevere Fight Club - La Prima Regola, una trasposizione teatrale del celebre libro di Chuck Palahniuk e del successivo ed omonimo film del 1999.
L’adattamento teatrale segue la trama del romanzo di Chuck Palahniuk e del film di David Fincher
Oramai, da tempo, ci si aspetta una interazione studiata con il pubblico ed una entrata “non plateale, ma dalla platea”.
A prescindere da una non perfetta acustica, la voce di tutti gli interpreti arriva ed è supportata da una buona dizione generale (qualche flebile consistenza regionale a volte si nota). La voce arriva anche nei momenti contrari al boccascena e questo è importante (altrimenti si perdono le parole)
Piacevoli tutti dall’inizio, tutti gli attori. Qualche piccola forzatura di costanza per il comunque bravissimo Alessandro di Somma (limando qualcosa per non arrivare alla caricatura in alcuni punti )
Straordinario Diego Migeni ( forse un po’ troppo registicamente bloccato ) e piena di capacità (e studio ) attoriali Cecilia Cinardi.
La rappresentazione, suddivisa in due atti, in se dona accattivante interesse dall’inizio alla fine,si evolve e cresce anche nei momenti ,come quelli degli incontri “fight” e delle “terapia” che sono strutturalmente e logisticamente bloccati in uno spazio che non li rende tali, ma le potenzialità esistono.
Il secondo atto, iniziato dopo una breve pausa fatica leggermente a reintegrare lo status underground e le atmosfere a volte pretenziose da ricreare ma riprende la “linea” in fretta e funziona.
Per chi ha visto il film sarà interessante notare tecnicismi attoriali di giovani interpreti ma per chi non conosce il film, consiglio di informarsi leggere il libro prima o ci si trova di fronte ad un esperimento quasi onirico non ben comprensibile.
Tutto lo spettacolo di quasi due ore strappa sorrisi, a volte un pò "macchiettati" e momenti interessantemente profondi legati ad un dualismo che tutti possediamo o ad uno stato "borderline" che non tutti riconosciamo.
Molte date per per questi attori che spero possano ricevere la gratificazione del pubblico per ogni giorno di messa in scena.
Il finale molto riecheggiante conduce ad un effetto quasi catartico anche per gli spettatori.
Consigliato.
Roma, 09 marzo 2014 Teatro Trastevere
M° Ivan Mori