Il Teatro Piccinni di Bari è pronto ad accogliere uno dei capolavori firmato De Filippo : “Filumena Marturano”.
Una storia, uno spaccato di vita scritto anni addietro ma più che mai attuale ai nostri giorni.
Prima serata barese, la sala è gremita di gente, che impaziente attende l’apertura del sipario.
Si tratta di un racconto ai più già noto, ma non per questo scontato da rivivere; nonostante ciò, infatti l’attesa si fa sentire, la voglia di scoprire nuove interpretazioni di uno dei personaggi più ambiti e carismatici del teatro italiano tiene vivo il pubblico.
Pochi cenni ad introdurre il filo della storia: Filumena Maturano, donna “vissuta” , conosciuta ai tanti uomini di una Napoli dai mille colori e dalle innumerevoli voci indiscrete, riesce dopo anni a conquistare, fingendosi in punto di morte, il tanto atteso matrimonio con Domenico Soriano, uomo di potere di una bella Napoli.
Tutto inizia al momento della scoperta della truffa ai danni di Don Domè; la richiesta dell’annullamento del matrimonio si vanifica di fronte alla rivelazione di tre figli segreti, mantenuti, cresciuti con il denaro di Soriano, nati da un unico membro ma da tre padri diversi.
La scoperta più grande, il vero filo a condurre la storia è uno dei tre figli, frutto della relazione tra i due che terrà unita la famiglia fino alla fine, fino ad una vera e sentita unione.
Nulla da dire, il testo di per sé affascina, coinvolge; nessuna distrazione in tre atti. Filumena, interpretata magistralmente da Lina Sastri riempie la scena.
Pochi gesti, fermezza ed esperienza di un’attrice che merita davvero di essere riconosciuta come tale ad alti livelli.
La storia cattura, gli attori (tutti) danno la possibilità al pubblico di vivere un racconto come fosse parte di unico quadro esposto in uno tra i musei più visitati della storia, il museo di Edoardo De Filippo.
L’inizio dettato da una disposizione simmetrica dei quattro attori evidenziano una regia ben definita, presente, ma non invadente, che concede agli attori la libertà di esprimere al meglio le loro qualità, notevoli e meritevoli di sottolineatura.
Comico, tragico, riflessivo, sentimentale ed emotivamente coinvolgente.
Il teatro è vita, per chi lo fa, per chi lo segue… certamente per chi lo ha scritto, ma soprattutto per coloro capaci di leggerlo, aprendosi ad accoglierlo.
Visto il
17-03-2010
al
Piccinni
di Bari
(BA)