Continua il progetto dei Teatri di Sanseverino, patrocinato dal consiglio dell'ordine dei giornalisti delle Marche, con cui gli studenti abbonati recensiscono gli spettacoli al Feronia.
Chi non conosce Mozart, il grande compositore, maestro inimitabile e irraggiungibile, il bambino prodigio di Salisburgo, l’ospite ambito, ammirato e adulato dalle corti europee più sfarzose, l’orecchio assoluto più talentuoso di tutti i tempi? Ma chi, oltre la superficie, riesce a superare e infrangere l’imponente corazza di Wolfgang Amadeus per riuscire a capire, prima che ammirare, quali sono i semi che hanno fatto germogliare capolavori e meraviglie musicali senza tempo come i suoi, dalla bellezza strabiliante e quasi disarmante e, appunto, inspiegabile?
Il testo di Lino Terra mette a nudo paure, debolezze, bizzarrie, capricci, infantilismo, leggerezza, stranezze che si celano dietro il genio, oltre la creatività e il talento. La voce suggestiva di Luca Violini guida lo spettatore in un percorso di scoperta dello spirito del musicista, a volte giocondo e superficiale, a volte profondamente fragile. Violini è uno dei più famosi doppiatori a livello nazionale, capace di sostituire un’ intera compagnia teatrale e cinematografica solo con l’ausilio delle sue corde vocali e del suo impressionante talento. Egli riesce a interpretare numerose personalità, voci acute, voci roche, tremolanti e potentissime, senza mostrare la minima difficoltà nel farlo e svelando le infinite possibilità della voce umana. Violini sta in piedi, al lato del palco, luci basse e soffuse, solo un leggio che regge l’intenso testo, il cui titolo “...firmato Gnagflow Trazom” (Wolfgang Mozart al contrario) si basa sui giochi di parole che Mozart utilizzava nelle lettere ai suoi cari che, appunto, firmava col suo nome al contrario. Complice una regia, sempre di Luca Violini, efficace lo spettacolo avvince lo spettatore e non consente alcuna distrazione.
Il potere della voce: a molti è venuto spontaneo chiudere gli occhi e abbandonarsi alle immagini evocate dall’unica voce narrante, pensando fosse incredibile quello che si ascoltava: come i drammi alla radio oppure un film senza video. Infatti la lettura era completata da una colonna sonora di brani mozartiani più o meno conosciuti e soprattutto da rumori e suoni che creavano una suggestione perfetta, come la pioggia ininterrotta.
Molti sono i personaggi che “salgono e scendono” idealmente dal palcoscenico, molte le situazioni in cui ci appare lo sfrontato fanciullo austriaco dilettarsi in scherzi, battutacce e sempliciotte volgarità soltanto per assecondare la sua indole giocosa. Una riflessione è d'obbligo: come può quell’irraggiungibile talento convivere con una personalità così frivola e spregiudicata? E questo è praticamente il senso del celeberrimo film di Milos Forman, oltre che dello spettacolo inserito nella stagione dei Teatri di Sanseverino.
Mozart incarna la figura dell’artista, isolato, diverso, disadattato, ambiguo ed enigmatico, incapace di immedesimarsi in una realtà alla quale appartiene; tuttavia quel che resta alla fine, è proprio il genio di Wolfgang Mozart, la cui chiave forse sta proprio tra i suoi mille stravaganti comportamenti e nella sua diversa visione del mondo che Luca Violini esalta e mette in mostra con un talento unico e irripetibile.
Il pubblico ha gremito il Feronia in ogni ordine di posto e ha assistito alla rappresentazione in un silenzio concentratissimo per poi esplodere in interminabili applausi finali. Violini ha ringraziato il direttore artistico del Feronia, definendolo molto coraggioso e competente e dicendo che “ce ne vorrebbero molti altri di Francesco Rapaccioni in Italia”: il pubblico ha condiviso con un lungo applauso. A Luca Violini sono stati regalati romanzi Garzanti, uno degli sponsor della stagione.
Ora cresce l'attesa per “Destinatario sconosciuto” che Luca Violini porta al Feronia in occasione del giorno della memoria lunedì 27 gennaio 2014.