Prosa
FUORI MISURA

Un eccezionale 'Fuori misura'

Un eccezionale 'Fuori misura'

Un monologo composito in cui il protagonista Andrea Roversi si presenta come un giovane laureato che ha intelligentemente saputo adattarsi a lavorare in un call center senza dimenticare la sua cultura

La promessa di uno spettacolo teatrale su Giacomo Leopardi - di cui spesso l’insegnamento scolastico non ha messo in luce l’iniziale straordinario ottimismo convertitosi in un drammatico pessimismo per i numerosi problemi di salute insortigli a causa di una malattia ossea con complicazioni a catena - induce se non altro la curiosità di sapere se non si tratti di un’ennesima lezione sul grande genio.

Eccezionale, invece, la sorpresa di trovarsi di fronte una vivace, simpatica, fresca, divertente, commossa e incisiva storia ricca di argomenti che legano ieri all’oggi e un Leopardi riletto e restituito con amorosa passione dai bravi registi Valeria Cavalli e Claudio Intropido che hanno guidato con sapiente mano Andrea Robbiano, attore novese - già ammirato per la sua ottima vis attoriale - eccezionale in questa pièce in cui si rivela duttile interprete di tanti ruoli.

Un monologo composito in cui il protagonista Andrea Roversi si presenta come un giovane laureato che ha intelligentemente saputo adattarsi a lavorare in un call center senza dimenticare la sua cultura che propone in pillole a chi gli chiede le info più svariate, ma che ha un sogno nel cassetto: diventare insegnante nonostante lo scarso credito con cui la società italiana ripaga tale professione in termini di considerazione ed economici.

Il giovane sa instaurare un dialogo con Selim, il portiere algerino del proprio caseggiato, e nel momento in cui gli arriva l’agognata supplenza vive tutte le contraddizioni e le paure di chi per la prima volta e ogni volta deve trasmettere a una classe l’entusiasmo e la gioia di fare scoprire il piacere dello studio e di crescere individuando attraverso storie di ieri e di oggi la piacevole ed eterna fatica di conoscersi e di diventare uomini.
Di fronte alla classe/pubblico il nostro neoinsegnante si muove con abilità e impegno totale di attore (perché recitare bene come insegnare bene dando tutto se stesso stanca e consuma, ma riempie di grande soddisfazione e di infinito benessere) coinvolgendo il pubblico e facendo cadere la famosa ‘quarta parete’.

Non è forse vero che il docente per attrarre e coinvolgere deve essere anche un po’ attore, anzi sarebbe utile che frequentasse, organizzati dal Ministero competente, corsi di dizione per imparare a modulare la voce non facendo dormire schiere di giovinetti?
E nella splendida lezione sul grande poeta recanatese, come richiesto al nostro Andrea dall’insegnante titolare, si disvela magnificamente l’uomo Leopardi, riletto anche secondo un taglio psicanalitico che aiuta a scoprire genialità e coraggio di una persona cui la natura non è certo stata generosa rendendolo un emarginato su cui riflettere anche oggi.
Uno spettacolo indimenticabile per ogni età per capire se stessi attraverso gli altri.

Visto il 19-01-2014
al MTM - Leonardo di Milano (MI)