Musica
GALA OPERETTA

Un gala per l'operetta

Un gala per l'operetta

Il mondo dell'operetta, si voglia o no, ha sempre il suo fascino. Basta mettere in cartellone un bel galà ad essa tutto dedicato e subito la fila della gente, fuori del portone, si allunga a dismisura tanto che non tutti alla fine riescono ad entrare e trovare posto. Riflettete su questo, cari programmatori di eventi culturali... e ricordatevi di Strauss, Kálmán, Lehár e compagni.
Ci troviamo ad un passo dal centro di Rovigo, nello spazio molto suggestivo del cinquecentesco Chiostro Olivetano aperto su quelli che un tempo erano gli orti del complesso conventuale di San Bartolomeo. C'è la luna piena, il cielo è sereno (circostanza che, di questi tempi così piovosi, è decisamente un lusso), c’è davanti a noi l'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta diretta con tocco leggero da Stefano Romani, e soprattutto ci sono due artisti che all'operetta – e non solo a quella, naturalmente - hanno dedicato anni e anni di carriera, riscuotendo sempre grandi consensi e tanta simpatia: e sono due autentici beniamini del pubblico quali Daniela Mazzuccato e Max René Cosotti, coppia (quasi) indivisibile sulla scena così come lo è nella vita. Siamo presenti alla sosta che il Festival “Tra ville e giardini” - importante manifestazione itinerante di  teatro, danza e musica che da molti anni in estate si dipana tra ville, corti e castelli del Polesine – compie per tradizione nel suo baricentro naturale, cioè Rovigo. Sosta che di norma è dedicata alla grande opera, in collaborazione con il Teatro Sociale di questa città: l'anno scorso con una “Traviata” interrotta ahimé anzitempo dalla pioggia, quello precedente con un più fortunato “Rigoletto”, mentre quest'anno è stata dedicata per intero appunto alla 'piccola' lirica, ponendo in programma una serata comprendente molte ed seducenti pagine strumentali di Suppé (le introduzioni orchestrali da “Cavalleria leggera” e “Poeta e contadino”), di Offenbach (l'ouverture di “Orfeo all'Inferno”) e dei fratelli Strauss (la celebre “Pizzicato Polka”); nonché alcune pagine vocali che stanno nel cuore di tutti, una selezione di arie e duetti arcinoti quali “Frou Frou del Tabarin”, “Napoletana”, “O fanciulla all'imbrunir”, “O Cin-Ci-Là”, “Tace il labbro”, “Tu che m'hai preso il cuor”, pagine che hanno dato modo ai due versatili solisti – la prima veneta di nascita, l'altro d'adozione - di mettere in campo tutta la loro simpatica verve e la comunicativa che sgorga naturale dal loro canto, il fine humour e la naturale predisposizione alla recitazione, ma, soprattutto, la loro indiscutibile musicalità. E che hanno permesso di mostrare come, apparentemente, gli anni per loro sembrano non lasciare il loro greve carico.

Visto il
al Sociale di Rovigo (RO)