Galois, in scena al Teatro Gobetti per la stagione dello Stabile di Torino, è l'esordio a teatro per il giovane scrittore Paolo Giordano, celebre per il fulminante La solitudine dei numeri primi.
Il monologo vede come protagonista la figura di Évariste Galois, famoso matematico vissuto all'inizio dell'800, il cui lavoro ha posto le basi per la teoria che porta il suo nome, un'importante branca dell'algebra astratta. Lo spettacolo si svolge nella nuova sala Pasolini, esigua stanza con colonne, che può contenere 90 spettatori al massimo. Al centro, una pedana che è palco e scena, essendo intagliata di parole, numeri e formule che vengono illuminate dall'interno; pregevole effetto scenico, discreto ed elegante che non distrae, anzi sottolinea lo sviluppo della recitazione affidata al magnetico e intrigante Fabrizio Falco. L'attore siciliano, volto giovane del grande schermo e non solo, interpreta l'intrepido e intemperante matematico, restituendo con schiettezza e determinata precisione la veemenza romantica e sfrontata di Galois, seguendo la drammaturgia fra le frustrazioni dello scienziato francese, la sua cocciuta arroganza, la delusa passione amorosa, fino all'epilogo cruente del duello che gli toglierà la vita.
Il testo è congegnato in maniera classica ma elegante, con un intreccio mai scontato ed un lessico travolgente, cogliendo la notte prima dello scontro fatale, in cui Galois ha definito la sua teoria e nella quale ripercorre con l'amico Auguste la sua vicenda umana, politica e scientifica.
Uno spettacolo intimo e ben strutturato, racchiuso in uno spazio adeguato per raccontare una storia di passione e profonda determinazione, con musiche, scenografia ed illuminotecnica calibrate con gusto e sensibilità. Un gioiellino da gustare.
Prosa
GALOIS
Galois, vita e passione di un matematico parigino
Visto il
15-04-2016
al
Gobetti
di Torino
(TO)