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GARIBALDI, L'EROE DEI DUE MONDI - SPETTACOLO STORICO IN DUE TEMPI

La “Compagnia Marionettistica…

La “Compagnia Marionettistica…
La “Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli” ha celebrato i 200 anni della nascita di Giuseppe Garibaldi, con una scenografica rappresentazione della vita dell’eroe dei due mondi. Era il 1932 quando, per la prima volta, venne messa in scena l’opera, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del generale. Oggi, come ieri, i costumi, le scenografie e le oltre 150 marionette impiegate, tutte di suprema fattura, precise nei dettagli, meticolose nella somiglianza ai personaggi, fanno parte del repertorio storico della compagnia. Il testo si sviluppa nell’arco di 25 scene, accompagnate dalla musica di due pianisti, che narrano l’epopea storico militare del condottiero: dal suo incontro con i carbonari in Russia, passando per l’esilio e le guerre in Sudamerica, la spedizione dei 1000 e gli ultimi anni di vita a Caprera. Non solo tradizione ma anche effetti speciali. Nel quadro VII, la battaglia navale contro gli Argentini, Garibaldi incita i suoi a non arrendersi e preferisce dare fuoco alla Santa Barbara piuttosto che cedere la nave al nemico: un piccolo scoppio, i barili che saltano in aria, fumo e fiamme, e l’episodio storico è ricreato. Il pubblico apprezza e applaude entusiasta. Ma, non finisce qui. Nel quadro XVI, fa il suo ingresso in scena una carrozza trainata da due cavalli meccanici, che trasporta Garibaldi in prima linea dove incita i suoi a ricacciare il nemico oltre il confine. Una vera opera d’arte, recentemente restaurata, che ha dato dinamicità alla scena rompendo di netto l’armonia trasmessa dalle marionette, in cambio di frenetici movimenti meccanici. I dialoghi sono stati ben curati. Il testo della sceneggiatura è riferito al momento storico rappresentato. Simpatica e accattivante è la figura della marionetta-commerciante, che parla esclusivamente piemontese ma combatte per l’unità d’Italia, e che seguirà Garibaldi per gran parte della rappresentazione. La rivisitazione storica non poteva non tener conto del fatto che, a quei tempi, solo in pochi parlavano italiano, e le forme che oggi definiamo dialettali erano le lingue ufficiali. Colpi d’arma da fuoco, spade, navi che solcano l’orizzonte, effetti luce, riproduzioni minuziose degli ambienti, canti, inni, tarantelle siciliane, colori. Uno spettacolo completo in cui i maestri marionettisti manovrano con tale agilità e armonia i personaggi da farli sembrare vivi. Nella più toccante delle scene è stata riprodotta la stanza di Garibaldi. Una luce illumina una vecchia sedia a rotelle posta vicino ad una finestra aperta. All’orizzonte, il cielo azzurro si mescola al blu del mare. La sedia è vuota e tale rimarrà. Il suo ospite, la sua anima, si è unita ai colori del creato. Una lacrima scende sul viso dello spettatore, e il cuore batte fiero dell’italico eroe. Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele, Garibaldi: i padri della patria siedono nel pantheon degli uomini illustri. Sono lì che osservano il pubblico, il loro popolo. Sono la storia, la nostra storia, sono l’Italia. Milano – Piccolo Teatro Grassi – 31 ottobre 2007
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