Iniziamo sottolineando un allestimento troppo minimalista che propone al pubblico un'ora circa di spettacolo senza scene e quindi senza l'aiuto fondamentale per fare comprendere , per mezzo della danza , lo svolgimento della trama che alcuni brani prelevati da The Lamb Lies Down on Broadway , il famoso album americano dei Genesis, propongono in musica e canto.Le coreografie di Francesco Ventriglia hanno messo in evidenza e valorizzato l'eccezionale sound di alcuni brani come Counting Out Time e The Carpet Crawlers ,senza però tracciare in maniera significativa il " concept" contenuto nel rock dei Genesis . Validissimi comunque i ballerini del Corpo di Ballo del Maggio Musicale Fiorentino e sopra le righe la performance di Alessandro Riga . Peccato però che l'intuizione di Massimo Guantini di dare piena espressione multimediale alle musiche dei Genesis che loro stessi avevano definito fatte di musica rock, teatro, poesia e immagini non ha trovato piena realizzazione in questo allestimento scenico. All'avvio dello spettacolo , sotto il cielo stellato dell'Arena di Bolgheri , la grande musica dei Genesis ha subito evocato in me e negli altri spettatori il ricordo della storia di Real ,il teppista portoricano dei bassifondi di New York che una mattina, di ritorno da una delle sue scorribande notturne, viene colpito dalla visione di un agnello sdraiato quasi a sbarrargli il cammino sul marciapiede di Broadway, tra i vapori che escono dalle grate degli impianti di riscaldamento. Ma la scena è vuota , i riferimenti visivi mancano del tutto : è vero che i Genesis furono molto parchi nelle spese per gli allestimenti scenici, ma l'opera meritava certamente una maggiore valorizzazione dei contenuti tramite opportune scenografie.