Un classico della letteratura “rivisto” in chiave moderna, una delle opere di William Shakespeare più belle e famose che trova nel connubio tra musical e nuove tecnologie la sua massima espressione. E’ andata in scena al teatro Metropolitan di Catania la prima tappa siciliana del tour di “Giulietta e Romeo live in 3D”, lavoro che ha sinora fatto registrare un grande successo di pubblico sui palcoscenici della penisola. Con l’attenta regia di Claudio Insegno, il musical propone, per la prima volta in assoluto, scenografie proiettate in HD con tecnologia 3D Live e personaggi virtuali, in video 3D, interpretati da Tosca (Signora Montecchi), Pino Insegno (Signor Montecchi), Vittorio Matteucci (Il Principe), che interagiscono sul palco con ballerini e cantanti.
A vestire i ruoli di Giulietta e Romeo due giovane promesse: Rita Pilato, nata a Castellaneta, Taranto nel 1990, al suo debutto teatrale, e Giorgio Adamo, ventisei anni, di Salerno, già nel cast di Odissea e nel ruolo di Pier delle Vigne in “Divina Commedia” di Mons. Frisina. I due artisti hanno dato vita ad un sensuale e coinvolgente rapporto amoroso, osteggiato dalle famiglie e che, come da copione, si conclude con un tragico epilogo. Ad affiancare brillantemente i due protagonisti sono stati Samantha Discolpa (La Balia), Mariagrazia di Valentino (Destino), Leonardo di Minno (Tebaldo), Filippo Strocchi (Mercuzio), Fabrizio Voghera (Frate Lorenzo), Domenico Prezioso (Benvolio), Giulio Pangi (Paride), Francesco Marzi (Signor Capuleti), Nadia Natali (Signora Capuleti).
“Usare la nuova tecnologia della stereoscopia ci ha dato la possibilità di mettere in scena un’intera città, una comunità spaccata in due dalla guerra civile, un conflitto – evidenzia Claudio Insegno nelle note di regia - un combattimento che ha le sembianze del match sportivo”. E sono proprio le tecnologie 3D che riescono a dare maggiore dinamicità alle scenografie, grazie agli appositi occhiali polarizzati il pubblico può infatti ammirare particolari unici e godere di effetti speciali fino ad oggi mai utilizzati in campo teatrale. Ma al moderno si accompagna la tradizione: i testi, curati da Massimo Smith, si basano sulla traduzione in italiano di Salvatore Quasimodo, integrati sulla scorta della trasposizione in musica della tragedia e delle composizioni originali create da Bruno Coli.
Dulcis in fundo, le coreografie curate dal noto ballerino Ilir Shaqiri rappresentano quell’ingrediente in più che impreziosisce il musical.