Prosa
GOBO DIGITAL GLOSSARY

Plastici, attori, marionettis…

Plastici, attori, marionettis…
Plastici, attori, marionettisti, gli Akhe Group rappresentano la punta di diamante della cultura alternativa russa. Ospiti alla Tosse già nel 2003 con White Cabin, i membri di questa rivoluzionaria compagnia, tra le più innovative del panorama teatrale contemporaneo, attingono dalla mitologia greca, sorprendono per la padronanza della loro arte, manipolano il mimo con emozione, usando artifici semplici ma efficaci. Un’arte scenica al limite del caos e della musica underground. Acqua, fuoco, luce, suono, colore, azione, alcuni degli elementi che la compagnia russa porta in scena. Pluripremiati in diversi festival teatrali, questi artisti un po’ folli trascinano lo spettatore nel loro mondo immaginario cosi ben strutturato da sembrare reale. Gli Akhe Group rappresentano una miscela di arti plastiche, circo, cinema, fotografia, videoarte, ingegneria, letteratura; abbordano il teatro privilegiando le immagini e le azioni alle parole; inventano oggetti bizzarri, associano immagini, situazioni, suoni, trasformando i corpi e i volti in modo tale che diventino materia per il nostro immaginario. Quello a cui assistiamo non è quindi un racconto ma un vero e proprio processo creativo in atto. Gobo Digital Glossary, altrimenti detto, Il Glossario Digitale di Gobo, un bizzarro quanto originale tentativo di ricostruire romanticamente l’immagine, assolutamente virtuale, di un Eroe, Gobo per l’appunto. Dispositivi meccanici, reazioni a catena, immagini dilatate e distorte, suoni alterati a creare suspence, video che interagiscono con gli attori, liquidi che si mescolano generando flussi di luce e figure oniriche; più che in teatro sembra di stare in un laboratorio dove due artisti-scienziati, attraverso bizzarri e sorprendenti esperimenti, danno vita al loro eroe immaginario. Scena dopo scena, artificio dopo artificio, lo spettatore assiste alla costruzione immaginaria dell’Eroe, affrontando una dopo l’altra le diverse voci di questo glossario che in un crescendo vorticoso ci restituiscono l’immagine dell’eroe dal suo abbozzo (il vuoto dell'eroe, i tratti dell'eroe, la linea dell'eroe) fino alla completezza e al trionfo (la gloria dell’eroe), dove Tutto è poeticamente Gobo. Diverse micro-telecamere assecondano e seguono ogni gesto, ogni minima azione che viene amplificata fino a modificarne la percezione che di essa ha lo spettatore. In sala un pubblico partecipe e per certi versi spiazzato di fronte ad una performance decisamente fuori dagli schemi. Genova, Teatro della Tosse 28 gennaio 2009
Visto il
al Della Tosse di Genova (GE)