Nato da un idea di Ivan Castiglione e di Mario Gelardi, "Gomorra" - scritto da Mario Gelardi e da Roberto Saviano e prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli - porta sul palcoscenico le ambientazioni e le vicende del romanzo-reportage di Roberto Saviano, uno dei casi editoriali più eclatanti degli ultimi anni.
Lo spettacolo sviluppa il proprio percorso narrativo attraverso una serie di quadri, in cui vediamo alternarsi in scena alcuni dei personaggi che chi ha letto il testo originale avrà ben vivi nella memoria e nella coscienza.
Ritroviamo così Pasquale, Mariano, Kit Kat, Pikaciù, lo Stakeholder.
Ma fin dalle prime battute, che ricalcano fedelmente quelle dell'"invettiva di Casal di Principe", si delinea prepotente anche il desiderio di raccontare un'altra storia, che si aggiunge e si sovrappone alle altre intrecciandosi ad esse.
Ed è la storia, la vicenda personale ed umana, di chi quelle storie le ha raccolte e raccontate.
Ivan Castiglione presta voce e volto all'interpretazione di Roberto Saviano: l'autore, lo scrittore, la persona al di là del personaggio.
Una presenza schiva e fortissima che si muove da una scena all'altra come un filo conduttore fra i diversi piani del racconto, pur senza smarrire mai la propria identità.
Recitato con sconcertante credibilità da tutti gli interpreti, che si mettono alla prova - con risultati eccellenti - in una performance quasi neorealista, "Gomorra" si svela, scena dopo scena, come un lavoro complementare a quello del libro.
Non una semplice trasposizione in scena, quindi, ma un'occasione per raccontare le storie dei singoli personaggi affondando lo sguardo anche nel contesto sociale e ambientale in cui si muovono e in cui agiscono.
L'impatto estetico ed emozionale di questo esperimento, tanto originale quanto coraggioso nel panorama del teatro civile contemporaneo, si rivela di un incisività vivissima.
Un lavoro splendido e - vien da dire - necessario.
Perchè ci si rende conto che valgono più che mai, quando si esce dalla sala, le ultime parole di Ivan-Roberto: "Non datevi pace".
Bravissimi tutti.
Visto il
al
Quirinetta
di Roma
(RM)