Danza
THE HOLE

The Hole: un'autentica esperienza

The Hole: un'autentica esperienza

The Hole è uno spettacolo nato dalla collaborazione tra Paco León e Yllana. Presentato in anteprima a Madrid nel 2011, vi è rimasto per due stagioni consecutive. Dall’estate 2013 è in tournée in Spagna e colleziona sold out in numerose città. Per le festività natalizie è arrivato anche in Italia, al Teatro LinearCiak di viale Puglie a Milano, trasformato per l’occasione in un vero e proprio club con tavolini illuminati, dove il pubblico può consumare  cibo e bevande, mentre vie un’esperienza unica nel suo genere.
The Hole è mix esplosivo di cabaret, teatro, nouveau cirque e burlesque.
Artisti nazionali e internazionali, numeri circensi e musicali da lasciare senza fiato, provocanti striptease… ma non solo!
Una sorta di Rocky Horror Show in salsa Almodovar; infatti, a fare gli onori di casa, c’è un presentatore in stile Frank’n’Furter (nella versione italiana, il performer Filippo Strocchi), un navigato playboy che, stanco di una vita di eccessi, decide di mettere la testa a posto e invita gli amici (e il pubblico)  a una grande festa nel “Buco”, fiero di presentare al mondo il suo nuovo amore, decisamente non convenzionale… Maria Salvador, una topona, nel senso strettamente letterale del termine.
Tra maggiordomi eccentrici e canterini (il cui potenziale vocale può essere sfruttato maggiormente all’interno dello spettacolo), formidabili acrobazie, sensuali spogliarelli e spettacolari esibizioni di nouveau cirque (con particolare attenzione alle “incursioni” in platea del Pony Loco, anche durante l’intervallo!), The Hole rappresenta il lato ludico dell’esistenza, che ognuno di noi può riscoprire.
L’adattamento italiano è curato da Davide Calabrese (su traduzione di Giovanni Tallon), componente degli Oblivion. E la sua firma pare inconfondibile, sia per quanto riguarda le scelte musicali (buona parte del suo enciclopedico repertorio viene messo a servizio da I Ricchi e Poveri a Umberto Tozzi, financo a L’uselin de la comare), ma anche per quanto concerne l’umorismo e la vena satirica del copione, che a tratti può sembrare troppo “spinto” e, dunque, inconsueto per il pubblico italiano; il quale, però, reagisce bilanciando positivamente risate e stupore.
Una soddisfacente prova d’attore anche per Filippo Strocchi, che mette a frutto la sua esperienza come performer sui palcoscenici internazionali, questa volta utilizzando la propria voce (e la propria figura) più per raccontare che non per cantare, svelando potenziali qualità da entertainer.
Per entrare nel “Buco” c’è tempo fino al 3 gennaio 2016.

Visto il 06-12-2015
al Ciak di Milano (MI)