Insolito appare per il pubblico italiano il triangolo disegnato da “Honour” in scena al Duse in questi giorni. Testo dell’australiana Joanna Murray-Smith, pertanto anglofono.
Insolito proprio per questo. Perché disegna una vicenda che si dipana con schemi di comportamento troppo anglosassoni a ben vedere per la nostra routine. Ma questo risulta un pregio. Honour (Paola Pitagora) e George (Roberto Alpi) sono due coniugi sessantenni. Entrambi intellettuali, lui giornalista e critico letterario, lei scrittrice che ha abbandonato la fama e rinunciato al talento per la famiglia, la cui vita matrimoniale è sconquassata dall’arrivo della giovane e attraente giornalista Claudia (Viola Graziosi) che seduce ben presto George, inducendolo a lasciare la moglie e la figlia Sophie (studentessa universitaria, coetanea di Claudia). Ma non c’è nessun isterismo, nessuna scenata di gelosia. Scene ce ne sono tante, quelle sì, perché la trama si dipana attraverso tanti quadri disegnati a “spot” dal regista Franco Però che li separa ciascuno dal “gong”. Tanti “round” quindi, interpretati ciascuno da due personaggi, mentre gli altri due protagonisti attendono il proprio turno opportunamente seduti al loro angolo. Ma non c’è battaglia. E in fondo è un pregio, come dicevo. Ci sono scontri, discussioni, vittorie e sconfitte. Dialoghi lucidi e consapevoli di protagonisti onesti.
Bravi tutti gli interpreti a cominciare da Roberto Alpi. Una piacevole sorpresa Evita Ciri, la figlia della coppia e figlia, nella realtà, di Paola Pitagora.
Prosa
HONOUR
L'onestà intellettuale che supera la gelosia
Visto il
27-04-2011
al
Eleonora Duse
di Genova
(GE)