Siamo sul ring dei sentimenti con lo spettacolo “Honour” (in scena al Teatro della Cometa fino al 27 febbraio). Dopo trenta anni di matrimonio due coniugi vedono la loro unione travolta dalla presenza di una terza persona: una ragazza giovane, intraprendente.
Lo spettacolo è interamente affidato alle parole. Parole severe e parole dolci. Parole che arrivano al cuore, che portano a separazioni, a nuovi incontri... Con il gong che scandisce gli incontri-scontri sul palco-ring.
Sul ring si è sempre e solo in due ad attaccare o difendersi… Marito-moglie, marito-amante, moglie-amante, figlia-padre, figlia-madre, figlia-amante del padre… che si alternano nella lotta. Dialoghi a due incalzanti e serrati danno corpo alla rappresentazione.
Per la pièce dei sentimenti non poteva non esserci che una scenografia intima e molto semplice (costituita da un tavolo sulla sinistra e un divano sulla destra). L’idea scenica è dello stesso regista Franco Però.
Un ruolo centrale è svolto dagli interpreti che sono sempre sul palco (anche quando non impegnati direttamente nella recitazione). Veramente un cast affiatato guidato da attori di esperienza come Paola Pitagora (nella parte di Honour) e Roberto Alpi (nella parte dello scrittore affermato George) e con le brave Iola Graziosi, Evita Ciri (rispettivamente la giovane amante e la figlia della coppia).
Si alternano visioni diverse sull’amore: da una parte un amore pluriennale, sentimentale e equilibrato, dall’altro un amore giovanile, travolgente e passionale.
Non a caso il titolo dello spettacolo è dedicato a “Honour”. E’ chiamata prima a difendersi dai pugni metaforici alla sua vita di routine, ma poi ritrova dalla separazione nuovi stimoli per crescere e migliorare. E’ lei la vincitrice al gong finale