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I CASI SONO DUE

I casi sono due, in scena la commedia perfetta

I casi sono due, in scena la commedia perfetta
La ricerca di un figlio illegittimo avuto in gioventù e un patrimonio che fa gola a molti. Mettici un emporio di personaggi divertenti, giochi di parole, equivoci ed espressioni tipicamente napoletane e il mix della commedia perfetta è bell'e fatto. Così non viene da dubitare neanche per un secondo del successo che ieri sera il teatro Politeama di Catanzaro ha riscosso con "I casi sono due", capolavoro di Armando Curcio portato in scena dalla compagnia Diana Oris con protagonista un Carlo Giuffrè in perfetta forma. Affiancato da una straordinaria Angela Pagano - lei era Aspasia, la moglie indifferente a tutto tranne che al suo cane - Giuffrè ha ancora una volta dimostrato di meritare e saper portare l'onore di tutta la tradizione comica napoletana, con quella saggia leggerezza che gli è propria. Entrambi hanno sfoggiato qualità attoriali invidiabili poggiate su una solida tecnica teatrale. Ma la vera rivelazione è stata Ernesto Lama: Gaetano Esposito in scena, è uno dei papabili a figlio del barone Ottavio (Giuffrè), è divertente al modo napoletano - scanzonato, sfottente e pure un poco rozzo, ma che piace da morire -, oltre che perfetto nell'arte della recitazione per ruoli. Non a caso, i momenti più belli e godibili dello spettacolo - che in realtà scorre senza alcuna alterazione, liscio come l'olio - sono proprio nei dialoghi fra Gaetano, Ottavio e Aspasia, negli spassosi e feroci scambi di battute, a ritmi indiavolati. A circondare i tre protagonisti, poi, un gruppo di interpreti ben affiatati che ha completato la messa in scena con sobrietà, rivelandosi all'altezza della situazione. In sintesi uno spettacolo completo, ben confezionato, che ha fatto affidamento su di un testo perfetto oltre che su una regia, dello stesso Giuffrè, che ha dato luce ad ogni aspetto di questa bella commedia.
Visto il 03-02-2010
al Politeama di Catanzaro (CZ)