“Ecco il teatro quello vero che funziona da sempre”. Questo il pensiero di Federico Fellini che assistette tre volte a I casi sono due. Non si può certo dargli torto. A maggior ragione in questi giorni, alla morte di Mario Scaccia che “avrebbe sempre voluto fare teatro” come ricorda in proscenio Carlo Giuffré salutando un grande collega e amico e aggiungendo “speriamo che il teatro continui”.
Con I casi sono due va in scena il teatro di tradizione napoletana, la commedia dei colpi di scena magistralmente interpretata da tutti i suoi protagonisti. Non è da lodarsi infatti solo la figura di Giuffré (il barone Ottavio Del Duca) in scena ininterrottamente per un paio d’ore (tanto dura il primo atto) ma, accanto a lui, occorre menzionare una grande Angela Pagano (Aspasia, la moglie del barone) e Ernesto Lama (Gaetano I), il cuoco maleducato e rozzo di casa Del Duca nell’alternanza dei momenti graffianti e delle riflessioni malinconiche del testo.
Da sottolineare i toni spesso amari e sarcastici della coppia Giuffré - Pagano, mentre risultano dilungarsi forse eccessivamente in alcuni momenti i dialoghi interminabili della coppia Giuffré-Lama nei quali la comicità perde brillantezza.
Il lieto fine è d’obbligo dopo momenti di incertezza ed anche gli applausi per aver trascorso una serata come fosse (tornando a Fellini): “una bella festa tra vecchi amici con cui stai subito bene”.
Prosa
I CASI SONO DUE
Il teatro vero funziona sempre. Diceva Fellini
Visto il
26-01-2011
al
Ivo Chiesa
di Genova
(GE)