Prosa
I PONTI DI MADISON COUNTY

“I PONTI ...” CHE EMOZIONANO

“I PONTI ...” CHE EMOZIONANO
Emozionarsi insieme agli attori: questo avviene al San Babila di Milano con lo spettacolo “I ponti di Madison County”, intensa trasposizione teatrale dell’omonimo e celebre film del 1995 interpretato da Clint Eastwood (cui si deve anche la regia) e Meryl Strippel, tratto a sua volta dal romanzo con il medesimo titolo di Robert James Waller. Gli spazi e i tempi limitati di un teatro e le diverse caratteristiche tecniche rendono indubbiamente più difficile la versione in prosa dovendosi affidare - specialmente in un testo come i “I ponti di Madison County” - soprattutto alla parola cui spetta fare vivere nella mente e nel cuore degli spettatori quanto nel film è raccontato dalle immagini. E nella ‘pièce’ con Paola Quattrini e Ray Lovelock - entrambi eccezionali nei ruoli dei protagonisti Francesca Johnson e Robert Kincaid - la parola ha fatto anche di più facendo fluire nell’immaginario di ciascuno immagini, sentimenti, scenari e colori in una scenografia essenziale in cui il prevalere del bianco e quello della luce la fanno da padroni. Sullo sfondo nell’incipit scorrono scene dal film: solo il lungo e monotono snodarsi della strada polverosa su cui corre la macchina, metafora dello scorrere del tempo e della vita. La storia è ambientata nello Iowa dove sostanzialmente si vive bene e con tranquilla sicurezza, ma a Francesca, casalinga di mezza età, manca quel ‘quid’ che è il sale della vita così come non l’ha trovato nella sua esistenza errabonda Robert, il fotografo del ‘National Geografic’: scocca la scintilla di un amore vero e profondo fatto di cuore, sensi e anima e capace di accettare una decisione ragionata e sofferta dovuta a motivi profondi. Ma nulla soffoca questo fuoco che arde vivo e intenso al di là della lontananza e del tempo ... Uno spettacolo da non perdere, ben ridotto come tempi, anzi con atto unico di un’ora e mezza, pacato e misurato che tiene vivo l’interesse in un crescendo di emozioni - che lo spazio raccolto della scena trasmette con più intensità agli spettatori - culminanti nel finale. Ottima la regia di Lorenzo Salveti che ha creato questo piccolo gioiello teatrale le cui sfaccettature sono scandite dall’alternarsi di narrazione (ben giocata da Ruben Rigillo) e ‘flashback’ capaci di rendere dinamica l’azione.
Visto il 14-01-2010
al San Babila di Milano (MI)