Lirica
IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Il barbiere tra i fiori

Il barbiere tra i fiori

Un Barbiere immerso in un'atmosfera fiabesca quello ideato qualche anno fa per l'Arena di Verona dalla fervida immaginazione di Hugo de Ana e riproposto anche quest'anno all'interno del cartellone del Festival. I protagonisti della vicenda si muovono fra i vari ambienti, di volta in volta creati grazie al continuo ruotare (a dire il vero un poco rumoroso) di una serie di siepi circolari da giardino disposte in modo concentrico, in cima alle quali spuntano, svettando su tutto, enormi rose rosse visitate qua e là da qualche farfalla. Il clima generale, in cui si svolge l'azione, è altamente ironico, complice la massiccia presenza di mimi e ballerini che, grazie alle coreografie di Leda Lojodice, sottolineano con la loro gestualità volutamente ridondante i momenti essenziali del plot; i fuochi artificiali sul finale e i ricchi costumi settecenteschi, curati nel dettaglio dal regista stesso, contribuiscono ulteriormente a sottolineare questo clima di beffarda oniricità che tanto affascina e conquista il pubblico dell'anfiteatro. 

Dal punto di vista musicale il Conte Almaviva di Juan José de Leon evidenzia alcune difficoltà: le agilità sono strascicate, l'acuto talvolta forzato, la pronuncia senza dubbio perfettibile. Hulkar Sabirova è, invece, una Rosina arguta e civettuola che ben si destreggia in scena e che mostra di possedere uno strumento ottimamente controllato e dal colore piacevole; le agilità in questo caso caso volano sicure e il registro superiore appare cristallino. Buono anche il Figaro di Mario Cassi: la voce è rotonda e piena, il fraseggio curato, la presenza scenica convincente. Bellissimo timbro per il Bartolo di Omar Montanari che ostenta grande sicurezza attoriale e vocale; emissione curata e voce ben a fuoco per il Basilio di Marco Vinco; una Berta corretta e non eccessivamente caricaturale, infine, per Alice Marini. Con loro il Fiorello/Ambrogio di Nicolò Ceriani e l'Ufficiale di Victor Garcia Sierra.

Gesto netto e raffinata cura delle dinamiche rossiniane per la bacchetta di Giacomo Sagripanti, che ha diretto con straordinario equilibrio l'Orchestra dell'Arena, sempre attento al conseguimento di un buona armonia fra le sezioni. Puntuale il Coro preparato da Salvo Sgrò.

Visto il
al Arena di Verona (VR)