Una scommessa riuscita: collocare un’opera fuori del tempo o in una dimensione pluritemporale
Un regista, Alessio Pizzech, un direttore, Nicola Paszkowski, ed uno scenografo, Pier Paolo Bisleri, hanno avuto l’idea di realizzare una nuova edizione del capolavoro di Gioachino Rossini in formato” dinamico ed energizzato” e più fruibile ed apprezzabile in particolare per il gran mondo degli adolescenti, che si spera divengano i futuri appassionati del teatro in generale e di quello dell’opera in particolare. Operazione completamente riuscita per merito di un obbiettivo condiviso da questi tre grandi professionisti, che sono riusciti a mettere in scena un’edizione del capolavoro rossiniano coordinando lo stile del settecento con i richiami al mondo rock degli anni ’60.
A questo ha ben contribuito lo scenografo Pier Paolo Bisleri che ha realizzato un’interessante macchina scenica dove troneggiano sei grandi veneziane bianche e mobili che riescono egregiamente a segmentare spazi e volumi scenici ricreando virtualmente nella mente dello spettatore o grandi ambienti esterni o interni di abitazioni, oltre alla dinamicità percepita tramite i movimenti continui di vari arredi illuminati con vistose e colorate luci .
I vari personaggi che si alternano sulla scena muovono spesso le mani simulando virtuosismi rockettari sulla chitarra, mentre sfreccia uno stupendo velocipede tutto bianco, che rappresenta in maniera geniale il negozio di barbiere dell’intrigante Figaro.
Il maestro Nicola Paszkowski ha diretto con mano forte e cuore caldo un’orchestra ( OGI –Orchestra Giovanile Italiana ) tutta costituita da giovanissimi e bravissimi professionisti con la quale è riuscito a riportare in teatro la più completa partitura di Rossini e Sterbini usata per la prima rappresentazione dell’opera nel1816.
Alessio Pizzech continua a confermare la propria vena creativa e didattica, riuscendo a trasportare la sua irrequietezza intellettiva nei giovani interpreti che hanno saputo restituire al pubblico incantato un mondo di fantasia, dove le loro vicende interpretative si svolgono al di fuori del tempo incalzate solo da una musica che asseconda le scene in un meccanismo ludico e gioioso ma rispettoso di sentimenti ed azioni.
Un discorso a parte per i cantanti. Tutte giovani promesse selezionate nell’ambito del progetto LTL Opera Studio, che coinvolge tre teatri di Tradizione toscani (Goldoni di Livorno, Verdi di Pisa, Giglio di Lucca) ai quali si è aggiunto nella scorsa stagione il Teatro Coccia di Novara. Merita una segnalazione internazionale questo progetto, arrivato al quindicesimo anno di attività, già insignito nel 2013 del Premio “ Franco Abbiati “ della Critica Musicale Italiana e che, come nelle precedenti edizioni, ha saputo portare in scena nuove speranze della lirica provenienti dall’Italia e dall’estero.