Che bischero questo Paolo Hendel. Per più di un’ora e mezza ha intrattenuto gli spettatori bergamaschi con una serie ininterrotta di sproloqui in puro stile ‘hendeliano’. Fingendo di non volere parlare di politica, ma di televisione, ha spaziato dai reality show a Maria De Filippi, da Adamo ed Eva all’Homo Erectus, dal Tirannosaurus Rex all’aldilà, finendo sempre per toccare la pura, inconfondibile e crudele satira politica.
Certo, avrebbe voluto dedicarsi solo al presente governo, il bipede barcollante del titolo, traballante, problematico, instabile, ma, tutto sommato, resistente; invece è stato costretto a ricadere sempre nelle vecchie glorie della passata legislatura, quando bastava nominare qualche ministro o l’ultima gaffe di Berlusconi per fare ridere.
Ed è riuscito a fare ridere, il nostro Hendel, con la sua mimica tutta tic e scatti, i suoi passetti saltellanti, la sua voce acuta e pungente dall’esilarante pronuncia fiorentina, le sue battute corrosive, mai volgari o imbarazzanti, neppure quando toccano gli argomenti più triviali. Non ha perso la verve comica neppure di fronte a una serie di interminabili fuochi artificiali, provenienti dall’esterno del teatro, che la tensostruttura del Creberg non è riuscita ad attutire. Il nostro Hendel non si è scomposto, ha raccolto tutta la sua prontezza e ha improvvisato alcune gag inattese, ma assai gradite a tutto il pubblico.
Tanto di cappello al nostro Hendel, comico di razza, capace di fare satira a destra e a sinistra, ma, soprattutto, capace di cogliere tutti i difetti e le deformazioni della contemporaneità italiana.
Bergamo, Teatro Creberg, 10 febbraio 2007
Visto il
al
Municipale
di Casale Monferrato
(AL)