Busseto (PR), teatro Verdi, “Il corsaro” di Giuseppe Verdi
IL CORSARO SULLA NAVE
Parma vive con il Festival ventotto giorni da capitale, secondo la tipologia genialmente pensata dal sovrintendente Mauro Meli: “Verdi tra noi” racconta in musica, parole ed immagini le opere di Verdi, una al giorno più un giorno dedicato al compleanno del Maestro per un totale, appunto, di ventotto giorni di appuntamenti ad ingresso libero in luoghi suggestivi (il Ridotto del teatro Regio, l'Auditorium Paganini – gioiello di Renzo Piano, il teatro Verdi di Busseto, il teatro Magnani di Fidenza, il castello di Torrechiara e il Casino di lettura di Parma) e di iniziative collaterali dedicate a melomani e non, adulti e bambini. Ma su tutto troneggiano le ventotto recite di opera, un colossale sforzo produttivo ripagato dal tutto esaurito per ogni serata.
Il piccolo teatro di Busseto ha ospitato le recite del Corsaro con l'allestimento di Lamberto Puggelli del Festival di quattro anni fa, compresso negli spazi del Verdi. Ma intatta è rimasta la forza dello spettacolo, dove la regia riserva a pochi, rarefatti ma significativi gesti l'incalzare dell'azione. La scenografia di Marco Capuana trasforma il palcoscenico nel pavimento di una nave, dominata da vele e tiri di fune, i quali ultimi rimandano anche all'attrezzeria teatrale, come sottolineano le belle foto di Roberto Ricci nel programma di sala. L'allestimento gioca su colori essenziali, nero, bianco e rosso per le vele e le luci. Belli i costumi di Vera Marzot che ricreano gli ambienti pirateschi ed orientali con equilibrio ed eleganza, senza scadere nel banale.
La direzione orchestrale di Carlo Montanaro è un poco rumorosa; però sottolinea alcuni dei colori della partitura, soprattutto nell'introduzione alla scena della prigione con il morbido, dolente canto del violoncello e della viola solisti, oppure nell'annunciare il canto di Medora morente con l'oboe. Bene come sempre il coro preparato da Martino Faggiani, che conferma, dopo la prova di queste opere filate, di essere tra i migliori d'Italia (nel Corsaro eccelle nella pagina iniziale).
Bruno Ribeiro, dopo il Narraboth pazzo d'amore della Salome di Carsen vista a Torino (recensione nel sito), è un Corrado bravo e di bell'aspetto: la voce è notevole (a momenti il volume va controllato), con accenti sfumati, di bel colore e coi registri a posto. Il che lascia ben sperare per una carriera di ruoli verdiani. Invece Medora mette alle corde Irina Lungu, impietosamente e completamente. Ottima Silvia Dalla Benetta, agile e sicura nell'alto, sontuosa nei centri, spessa nei gravi luminosi; il soprano bene affronta l'ispida vocalità di Gulnara, fatta di ampi, scomodissimi intervalli. Bene anche Luca Salsi, Seid applauditissimo che ha concesso il bis dell'aria “S'avvicina il tuo momento” con alcune infiorettature in più. Nei ruoli di contorno Gregory Bonfatti (Selimo), Andrea Papi (Gianni) e Angelo Villari (un eunuco e uno schiavo).
Teatro tutto esaurito, molti stranieri, alcuni con cartelli all'ingresso in cerca di biglietti. Pubblico pieno di calore.
Visto a Busseto (PR), teatro Verdi, il 19 ottobre 2008
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al
G. Verdi
di Busseto
(PR)