Prosa
IL DIARIO DI ADAMO & EVA

Uno spettacolo da non perdere

Uno spettacolo da non perdere
Diari fortunati, quelli di Adamo ed Eva, scritti, a più riprese, da Mark Twain a partire dal 1906, alcuni dei quali pubblicati postumi. Una fortuna che li vede adattare per il palcoscenico italiano ripetutamente, con diversi approcci e risultati altrettanto diversi.
Riccardo Castagnari ha avuto la felice idea di confrontare un testo pieno di arguzia e di modernità con la cultura musicale anni 30-40 statunitense, e italiana, (cui fa da contrappunto una partitura più colta come quella de Le Carneval Des Animaux di Camille Saint-Saëns) trovando negli standard jazz il correlativo oggettivo della prosa di Twain, la sua leggiadria ma, al contempo, la profonda sensibilità con cui annota le psicologie di Adamo e di Eva, che, in quei testi, altri non sono che l'uomo e la donna moderni. Sulla scena Castagnari (che firma anche testo e regia), in cilindro e Frac, canta, e declama i diari di Adamo affiancato dalla magnifica Elisabetta De Palo che gli ruba costantemente la scena (anche nei contro-scena), ma Castagnari lo sa e le lascia tutto lo spazio che si merita. Elisabetta si rivela una raffinata interprete che sa spaziare dall'ironia di Let's Call the Whole Thing Off di George e Ira Gershwin, alla sentita emozione di Stardust di Hoagy Carmichael. La sua Eva non scade mai nella parodia del femminino, come pure il testo di Twain poteva indurre, rivendicando anzi con orgoglio femminile quelle caratteristiche (la capacità di analizzare il mondo e di capirlo meglio di Adamo che prende suo figlio per un pesce...) che per lei sono un pregio e non un difetto così come se le vive (e ce le descrive) Adamo. Eva non si lascia mai cogliere impreparata alle critiche del primo uomo, anche con una giusta dose di autoironia che Elisabetta De Palo regala al proprio personaggio facendone un tributo all'intelligenza femminile, capace di passare dal sentimento all'ironia con uguale convinzione, con la stessa sincerità, sposandosi perfettamente col testo di origine che sembra scritto apposta per lei.  Lo spettacolo scorre piacevolissimo di canzone in canzone,  mentre il diario affronta la seduzione del serpente, la cacciata dal paradiso terrestre, la nascita di Caino e Abele fino sino alla morte di Eva (prima di Adamo, come Eva si era augurata, trovando insopportabile l'idea di sopravvivergli) il quale, dopo la sua morte, ammette il suo immenso amore per lei.
Uno spettacolo delizioso, elegante, colto e ironico, da vedere, anche a più riprese, per ricordarsi che il teatro è tutt'altro che morto e che il talento sa emergere anche in tempi di ristrettezze endemiche (culturali) ed economiche (i tagli al FUS) come questi. Uno spettacolo da premiare con un pubblico numeroso per dare un segno tangibile di apprezzamento. Il diario di Adamo ed Eva è in scena fino al 22 di novembre. C'è ancora tutto il tempo per andarlo a vedere. Una occasione da non mancare.
Visto il 12-11-2009
al Due di Roma (RM)