Interprete straordinaria, raffinata, elegante e piacevolmente somigliante al fratello Paolo, Lucia Poli (Firenze 1940) - laureata in filosofia e con una carriera professionale di altissimo livello e di notevole serietà - rende con la naturalezza e la semplicità di chi è grande le figure femminili della deliziosa e godibilissima commedia “Il diario di Eva”.
La ‘pièce’ è liberamente tratta dal divertente “Diario di Adamo ed Eva” in cui con sottile ironia Mark Twain affronta nel 1906 il problema della nascita dell’uomo, questione che all’epoca, e non solo, vedeva ferocemente opposti creazionisti ed evoluzionisti, questi ultimi figli spirituali di quel Charles Darwin il quale nel 1859 aveva osato fare discendere l’uomo dalla scimmia.
Racconta di Emma, fedele moglie dello scienziato, e di un presunto ‘Diario di Eva’, prima donna in assoluto a tenere nota del proprio quotidiano stravagante alla scoperta di un mondo così diverso dal Paradiso perduto.
Nell’incipit della commedia il buon senso di Emma - pur se accompagnato da una religiosità sincera - si trova a dover lottare contro l’ottusità del clero e a consolare il coniuge per le conseguenze emotive derivanti da tanto coraggio intellettuale. Tuttavia la donna arriverà a proporre di edificare un monumento ai nostri progenitori supportata dall’esistenza di un suo leggendario “diario di Eva”.
Così la bravissima Lucia Poli si trasforma in una Eva bucolica e maliziosa che nell’Eden perduto è
tentata da un Mefistofele molto darwiniano con la sua logica e i suoi paradossi mentre scopre attrazione e repulsione verso un Adamo scienziato ‘ante litteram’.
Le sorprese si susseguono divertenti e al limite del paradosso come la scoperta dell’umanità nei piccoli Abele e Caino, la discussione su “l’amministratore” e il finale con i dubbi di Emma.
Il tutto connotato da garbo ed equilibrio senza eccessi anche da parte dei bravi Stefano Grignani e Simone Faucci ben guidati dalla valida regia di Angelo Savelli che riesce a coinvolgere il pubblico di ogni età.
Milano, Teatro Oscar, 1 febbraio 2009
Visto il
al
Teatro Pietro Aretino
di Arezzo
(AR)