Nei cartelloni imperversano gli allestimenti dei Classici, che seppur fungono da bussola imperitura dell'arte, spesso si avverte la necessità di sentire cosa pensano le sensibilità teatrali odierne dell'epoca che stiamo vivendo. Ed ecco che Torino Spettacoli mette in programmazione "Il falco" di Marie Laberge, drammaturga del Quebec insignita con il titolo di "Officier des Arts et des Lettres".
Lo spettacolo è un atto unico di un'ora e venti minuti che scorre lento e senza grandi sorprese. L'interpretazione lascia a desiderare. Pur trattandosi di un testo dal linguaggio moderno i dialoghi sono spesso finti, gli attori sembrano non dialogare tra loro, alternando a sparuti frammenti di verità intonazioni precostituite che lasciano ben poco spazio alla freschezza della scena. La regia non tiene in gran cura il ritmo, che risulta piatto, non c'è tensione drammatica e le relazioni tra i personaggi sono decisamente superficiali, così come pessima la direzione d'attore.
Emerge a tratti l'energia fresca e incisiva di Mirella Mazzeranghi che cerca disperatamente un dialogo vero con il suo compagno di scena, Rosario Sparno, che sembra voler ricavare la sensibilità dal patetismo e l'energia sbattendo i piedi in terra, rendendo vano il tentativo della Mazzeranghi.
Uno spettacolo contemporaneo che sembra già vecchio.
Prosa
IL FALCO
Un Falco che non vola
Visto il
29-11-2012
al
Erba
di Torino
(TO)