Senza tanti preamboli, forse questo è il titolo più adatto al lavoro andato in scena stasera alla Città del Teatro di Cascina ( Pi) proposto come “Il fantasma di Canterville – Secondo la signora Umney” liberamente tratto da Oscar Wilde. Ed è una notazione provocatoria, ma positiva, per sottolineare con forza il profondo lavoro svolto dallo sceneggiatore e dalla regista Lucia Poli che hanno dato vita ad un nuovo fantasma di Canterville e ad una diversa signora Umney più intrigante e sbarazzina di quella descritta da Wilde nel 1887 nel suo celebre racconto umoristico The Conterville ghost.
In questo nuovo ed originale lavoro l’esperienza e le capacità espressive e sceniche di Lucia Poli hanno trovato l’elemento ideale per materializzare tra noi mortali, spettatori e famiglia Otis al gran completo, un fantasma “briccone“ e così umano da renderlo quel tanto comico da restituircelo più simpatico ed accettabile nella misura in cui tutti abbiamo bisogno dell’irrazionale. Tante curiose e riuscitissime novità nell’allestimento scenico molto fluido e dinamico, che hanno dato la possibilità al fantasma di apparire in tanti modi convincenti, ma la ciliegina sulla torta è costituita dalla famiglia Otis, in formazione tipo, con Hiram ( l’americano capo famiglia ) interpretato da Simone Faucci, Lucrezia Otis nelle cui vesti si è calato l’ammiccante Carlo Zanotti, Virginia Otis la figlia generosa e disponibile presente in scena sotto forma di uno stupendo manichino che nel finale della commedia si anima nell’interpretazione di Lucia Poli ed i terribili gemellini Otis, proposti in scena come pupazzi, che fanno continui e dissacranti scherzi al “povero“ fantasma ed alla signora Umney.
Gli americani fanno di tutto per negare con il loro assoluto pragmatismo l’esistenza del fantasma, Sir Simon duca di Canterville, come la signora Umney è l’ideale transfer per materializzare i nostri sogni più reconditi. Una scommessa in scena vinta con chiarezza, saggezza, umiltà e lungimiranza dalla sensibilissima governante inglese che riesce a dimostrare, dando voce al fantasma e alla stessa Virginia che in noi coesistono “Uno, nessuno e centomila” come ebbe a dire Luigi Pirandello nel sua celebre opera sulle molteplici identità dell’io narrante.
Appropriate le musiche di Andrea Farri,tantissimo pubblico interessato, divertito che ha applaudito a scena aperta ed ha tributato a Lucia Poli ed agli altri giovani interpreti un caloroso ringraziamento.