Tato Russo incontra Pirandello. Il direttore artistico del Bellini porta in scena una delle opere cardine dell’autore siciliano Il fu Mattia Pascal. Adriano Meis, Il dilemma della propria identita’ che si disgrega dinanzi all’occhio impietoso degli altri. La morte e la rinascita di un uomo. La nuova esistenza deriva dalle ceneri di Mattia Pascal, in tal modo che neanche le nuove vesti possano dar pace al protagonista. Questo l’osservatore l’avverte in questa versione teatrale, grazie alla sottile ironia quella sì retaggio dell’originale ed esaltata abilmente. La scenografia rigorosa, scarna accompagna il percorso, che è contemporaneamente dello spettatore e dell’attore, di scandaglio interiore. Un mondo molteplice, l' amplificazione dell'Io. Una performance asciutta essenziale, capace di trasmettere la tormentata dicotomia del protagonista senza indugiare troppo su una solennità artefatta che sarebbe scontata. Il lavoro trova una propria dimensione in una riproposizione non ridondante del testo, pur nel rispetto dell’originale. Un controllo impeccabile dei tempi recitativi riesce a dare equilibrio all’interpretazione. Insomma una mise en space che rende onore ad un classico conferendogli nuova linfa vitale.
Prosa
IL FU MATTIA PASCAL
Identità smarrita. Mattia Pascal.
Visto il
03-02-2012
al
Bellini
di Napoli
(NA)