Il “Progetto Zattera”, che da qualche anno apre, anzi, anticipa, la programmazione stagionale del Theatre De Poche di Napoli, consiste nel “traghettare” i giovanissimi allievi dell’accademia teatrale formativa del piccolo spazio sito nel cuore della città verso la professione d’attore, dando loro spazio perché questo avvenga con spettacoli gestiti interamente da loro, e che preveda non solo il lavoro registico ed interpretativo, ma anche il difficile compito drammaturgico, spesso partendo da un classico della letteratura teatrale. Quest’anno l’attenzione si è posata su uno dei più robusti autori europei, che con Goldoni rappresenta il più interessante approccio con l’illuminismo teatrale, parliamo del francese Pierre de Marivaux. A portare in scena l’adattamento da “Il Gioco dell’amore e del caso”, ribattezzato “Il gioco dell’amore e dell’azzardo”, due dei più talentuosi ex allievi del Theatre De Poche, Andrea Cioffi e Genny Marano. Cioffi e Marano hanno agito con mano ironica e dissacrante evidenziando del testo la forte componente cinica dei personaggi, dando loro una sorta di humor nero che nell’originale è intuita ma che qui compone l’ossatura vera e propria della commedia, ben retta dagli attori che sono Valeria Di Motero, bravissima nell’interpretare la capricciosa e cinica dama che, in maniera quasi autolesionistica, decide di umiliare ed annientare il suo nobile spasimante, il bravo e dinoccolato Ivan Fiorenza, come una Mirandolina di alto lignaggio. Quindi la brillante Viola Forestiero, serva padrona ambiziosa e goffa, vittima della sua avidità, che strappa più volte risate e consensi, e Gennario Cuomo, indolente ed impassibile capofamiglia, burattinaio del gioco annoiato quanto atroce nei confronti del sentimento che i protagonisti compiono nel pieno rispetto della regola illuministica e che qui diventa un vero e proprio “game” dalle conseguenze estreme. Completano il cast i due registi, il bravissimo Andrea Cioffi, che riesce a trovare una chiave interpretativa molto interessante e per nulla banale per il suo giovane personaggio, disegnando una sorta di incrocio fra folle sadico ed elegante quanto annoiato dandy, e Genny Marano, che porta in scena la sua verve comica con indubbia padronanza scenica e che sottolinea la cialtronesca indole del suo personaggio. Uno spettacolo, insomma, gradevole ed intelligente, che presenta indubbie ingenuità dovuta alla giovane età artistica del cast, ma che riesce ad interessare e coinvolgere con divertimento e che non banalizza il testo originale così come spesso accade con le commedie del drammaturgo francese, anzi ne amplifica la denuncia e l‘ironica e seducente malia. La Zattera messa in mare da Peppe Miale, Massimo De Matteo, Sergio Di Paola e tutti “patron” del thetre DePoche naviga in acque vivaci e propizie per un traghettamento di artisti interessanti e dotati, che promettono più che bene per il futuro del nostri teatro.
Prosa
IL GIOCO DELL'AMORE E DELL'AZZARDO
Marivaux ed il cinico gioco dei giovani annoiati
Visto il
02-10-2011
al
PalaPartenope
di Napoli
(NA)